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La questione relativa al servizio mensa scolastica, con l’impennata dei costi dei blocchetti dei pasti, trova un nuovo capitolo, forse quello definitivo che aiuterà le famiglie a sopportare il carico economico riscontrato per l’anno scolastico da poco iniziato.
L’amministrazione, dopo una presa di posizione già assunta ieri, ora propone una ulteriore “soluzione tampone” con l’obiettivo di riuscire a trovare un punto di incontro con i genitori.
Nella giornata di ieri, dopo un vertice di maggioranza andato di scena a Palazzo Santa Maria nel primo pomeriggio, il governo guidato dal primo cittadino Giuseppe Tommaselli è corso ai ripari per arrestare il dilagare di ulteriori polemiche. In definitiva è stato deciso all’unanimità la rinuncia del corrispettivo all’indennità di carica. Una iniziativa che è stata intrapresa dal presidente del consiglio comunale, Tommaso Boscaino, e dagli assessori: Dora Tesauro (con delega ai servizi sociali ed economato); Emanuela Boffa (sport e scuola); Carmineantonio De Santis (Programmazione e Pianificazione Territoriale – Urbanistica – Edilizia scolastica – Infrastrutture). In una seconda fase, anche i consiglieri di maggioranza (Andrea De Filippo, Franco Meoli e Saccomando Graziella) hanno deciso di aderire all’iniziativa.
Il sindaco Giuseppe Tommaselli ed il vicesindaco Giovanni Mastrocinque già dall’inizio della legislatura rinunciano ai propri compensi usando tali fondi per altri capitoli di bilancio che riguardano le iniziative sociali.
“Una scelta – spiegano dall’amministrazione – che serve per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Vogliamo spegnere la polemica innescata. C’è un palese problema, buttarla nello scontro sociale non ha senso. Quello che conta è trovare una soluzione che possa, oggettivamente, aiutare i genitori”.
Da due giorni la protesta vibrante delle famiglie si era fatta sentire rivolgendosi non solo agli amministratori ma anche alla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo, Pasqualina Luciano, affinchè si attivasse in una azione formale di sensibilizzazione per cercare di diminuire il costo mensile del blocchetto dei pasti.
Ricordiamo che i genitori contestano il costo del blocchetto che prevede un esborso a pasto di 3,28 euro(compreso Iva). Di conseguenza l’intero blocchetto, fatto di venticinque tagliandi, ha un valore di ottantadue euro.
Commentano dal governo di Palazzo Santa Maria: “Ci siamo resi conto che il costo totale del blocchetto se pur può essere considerato sopportabile da una famiglia con un solo figlio, comincia ad essere sostanzialmente ‘importante’ quando i figli sono due, se non tre”.
Dal canto suo il sindaco Tommaselli precisa: “Abbiamo fatto tutto il possibile per trovare una soluzione. Con le indennità di carica, poco più di diecimila euro, riusciamo ad abbattere la soglia eccessiva degli ottantadue euro mensili a blocchetto. Certo è ancora poco, ma comunque è qualcosa che servirà a dare un segnale. Intanto stiamo provando a dialogare con l’azienda che eroga il servizio. Speriamo ci possa venire incontro ed abbassare il prezzo a pari condizioni. Noi restiamo fiduciosi anche perché il numero dei bambini resta altissimo rispetto ai comuni vicini, quindi l’investimento economico dell’ente è comunque alto. Come dichiarato ieri, sappiamo benissimo che 3,28 euro (Iva Compresa) non sono molti, ma nemmeno pochi. Comunque rappresentano la norma nel Comprensorio della Valle Vitulanese. E’ giusto anche che i cittadini sappiano la verità delle cifre. Il Comune per ogni pasto mette la sua quota in un euro. Al giorno questo significa 350 euro, una cifra considerevole se la si rapporta a tutto l’anno. Siamo comunque pronti ad accogliere le famiglie per ulteriori chiarimenti”.