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Benevento – Ripartire da una retrocessione con nuove consapevolezze. Oreste Vigorito ha lanciato un messaggio chiaro alla serie B e all’Italia calcistica attraverso le colonne di Tuttosport, nell’intervista rilasciata per l’edizione odierna del quotidiano sportivo torinese. Il massimo dirigente giallorosso ha ammesso che il ritorno in serie B potrebbe aver reso addirittura più forte il legame tra il club e una piazza che negli ultimi anni ha dimostrato di meritare il calcio che conta. “Abbiamo imparato tanto dall’ultima stagione, la serie A per noi è stata didattica – ha detto il massimo dirigente giallorosso -. Abbiamo sofferto, abbiamo pagato gli errori commessi, ma questa avventura ci ha fatto crescere come società e come ambiente. Sul piano sociale si è registrato un fenomeno bellissimo, l’unione di intenti è diventata un autentico patrimonio che non dobbiamo disperdere. La retrocessione ci ha resi più forti e uniti”. 

L’organico in fase di costruzione per la prossima stagione va in una direzione differente rispetto al recente passato: “Abbiamo deciso di andare sul sicuro raccogliendo i frutti dell’esperienza maturata in passato – ha proseguito Vigorito -; abbiamo centrato il doppio salto dalla C alla A firmando un’impresa, ma è difficile mantenere la categoria se non si cambia. Lo scorso anno con noi c’erano calciatori che avevano fatto bene in C e in B ma che in A si sono trovati in difficoltà. I cambiamenti non sono stati sufficienti a salvarci, abbiamo capito la lezione e per questo stavolta stiamo formando un organico con giocatori solidi, esperti per la categoria, insieme a giovani dal futuro promettente. Se dovesse succedere di tornare in A una buona parte della nostra rosa sarebbe già all’altezza di giocarci. E se dovessimo raggiungere nuovamente il “Paradiso”, vorremo restarci. Non sarà semplice, ci sarà da sudare e lottare, ma potremo godere del sostegno di un popolo e su tutto il suo amore. Se saliamo, insomma, lassù ci restiamo. Siamo attrezzati per riuscirci, sarebbe bello festeggiare a fine anno l’ennesima impresa”.