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“Il Presidente Morra, in più occasioni, ha avuto modo di affermare in modo condivisibile che la Commissione Antimafia deve essere al di sopra di ogni sospetto. Dando però poi l’impressione di essere il più puro dei puri, ha affermato, in maniera impropria, improvvida e palesemente fuori da ogni misura, che avrebbe vigilato sui miei atteggiamenti e comportamenti. Non ho capito allora e non capisco neppure oggi da dove possa derivare questa sua farneticante idea di poter vigilare nei miei confronti e degli altri componenti della Commissione”.

Lo afferma in una nota la senatrice di Forza Italia, Sandra Lonardo. “Mi pare, invece, che questo strano sacerdote del finto cambiamento avrebbe bisogno, lui sì, di essere vigilato, se rispondono al vero le affermazioni di alcuni colleghi parlamentari che fanno presente come, in maniera eccentrica e molto singolare, il senatore Morra si sia trasformato in una sorta di agente segreto provocatore, istruendo, pare, atti investigativi. A questo punto, appare opportuno che di questa surreale vicenda si interessino la Magistratura e il Consiglio Superiore della Magistratura – conclude Lonardo -. Se, poi, come viene rilevato nell’interrogazione dei parlamentari, coloro i quali hanno collaborato alla sua inedita attività, sostituendosi all’azione dei magistrati, sono oggi chiamati da lui stesso come ‘collaboratori’ in commissione Antimafia, allora la densità dei rilievi che emergono sono davvero preoccupanti perche’ sfidano ogni regola di convivenza democratica. Chiedo, perciò, che siano i Presidenti di Camera e Senato ad intervenire con prontezza per chiarire una vicenda che ha aspetti di oscurantismo democratico e giudiziario. Così la democrazia scricchiola”.

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