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Benevento – Due giorni fa è morto all’età di 96 anni l’ex presidente della Regione Campania Ciro Cirillo. Esponente di punta della Dc fu sequestrato a Torre del Greco (Napoli) dalle Brigate Rosse il 21 aprile 1981 (quando era assessore ai lavori pubblici della Campania e presidente della commissione che doveva gestite tutti gli appalti del post terremoto del 1980) per poi essere rilasciato dopo diversi giorni di prigionia in circostanze ancora oggi avvolte da un mistero.

Ieri, ai funerali celebrati nelle chiesa dei Carmelitani Scalzi della città corallina,  ha parlato Angelo Gava, figlio dell’ex Ministro DC e amico di famiglia Antonio, che ha fugato qualsiasi dubbio sulla possibilità che esista un memoriale segreto del defunto Cirillo: “Non esiste nessuno scritto rivelatore, ne parlò per togliersi la pressione di tutte le persone che aveva addosso. E’ stato vittima di una campagna della sinistra”. L’ultima uscita pubblica di Cirillo risale al febbraio del 2016 quando dichiarò con decisione, ad una tv svizzera italiana, di non sapere nulla di trattative tra camorra Stato e Brigate Rosse per la sua liberazione: “Lo escludo, assolutamente”

Ciò che è certo è che Cirillo porta con se nella tomba diversi segreti relativi all’intreccio perverso fra Brigate Rosse Stato e camorra iniziato con il “patto” per la liberazione di Cirillo e proseguito con l’assassinio del 27 aprile 1982 di Raffaele Delcogliano, giovane assessore regionale della Democrazia Cristiana, e il suo autista Aldo Iermano. Quella mano armata delle BR, gli interessi della camorra sui corsi di formazione regionali e i mandanti di un assassinio politico mai realmente individuati. Chi provò attivamente a scoprire la verità pagò con la vita. Il vice questore vittima di quel patto scellerato tra Brigate Rosse e camorra per la liberazione di Ciro Cirillo: Antonio Ammaturo, dirigente della Squadra Mobile di Napoli “unico” ad aver intuito il contatto forte tra camorra e brigate rosse.

Lo freddarono in Piazza Nicola Amore a pochi passi da casa, mentre, come era solito fare ogni giorno, si stava recando in questura. Ora con Cirillo scompare, probabilmente, l’ultima speranza di svelare il mistero sulla sua liberazione e il collegamento con gli omicidi Delcogliano, Iermano, Ammaturo.