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Nel Mezzogiorno d’Italia è più alto il rischio di morire sul lavoro. E’ questo il triste dato che viene fuori dalla ricerca dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del lavoro su base Inail pubblicata, da Repubblica.it, alla vigilia della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza nei luoghi del lavoro. 

I dati si basano sulla registrazione degli infortuni in occasione di lavoro con esito mortale ogni mille incidenti denunciati nel biennio 2017-2018. In testa in questa tragica classifica si piazza Crotone (6,3 ogni mille), a seguire, nelle province di Isernia (5,9‰) e Campobasso (4,7‰).

Il Sud è dunque in testa per l’incidenza degli infortuni in occasione di lavoro con esito mortale, “probabilmente”, dicono gli esperti, “per la scarsa attenzione alle norme di sicurezza” e per la maggiore concentrazione delle occasioni di lavoro nei settori a rischio come agricoltura e costruzioni.

In Campania, dove l’ultimo incidente mortale è avvenuto a Ravello il 24 aprile (LEGGI QUI), la provincia che detiene il triste primato è Caserta (4,39 ogni mille), seguita da Salerno (2,84), Napoli (2,68), Avellino (2,62) e infine Benevento (0,97).

Nella ricerca viene evidenziato come gli incidenti “in itinere”, ovvero nel tragitto tra casa e luogo di lavoro o viceversa, sono più rischiosi (3,4 su mille mortali). E l’uso di mezzi di trasporto è strettamente connesso ai decessi sul lavoro, tanto che tra gli incidenti di questa tipologia la ricorrenza di casi mortali sale oltre 11 ogni mille.