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Il Sannio ha bisogno di persone interessate a governare il territorio. E non a comandare“. Michele Napoletano conclude così il suo primo intervento da candidato in pectore della sinistra sannita alle prossime politiche.

Lo strappo definitivo con il Partito Democratico si consuma nella sala convegni della biblioteca di corso Garibaldi dove Liberi e Uguali celebra la sua seconda assemblea provinciale. 

 “Provengo dal Pd. La mia storia è tutta nel centrosinistra” – ricorda il sindaco di Airola. Che rimarca il suo profilo da “moderato” ma saluta senza rimorsi i suoi oramai ex compagni di viaggio. “Scelgo di allontanarmi dal potere“. 

Parole che neanche devono sorprendere: la rottura tra Napoletano e i vertici politici e istituzionali del Pd sannita non è certo notizia di oggi. La novità, semmai, sta nell’approdo. Decisivo, evidentemente, il corteggiamento portato avanti dai rappresentanti beneventani di Articolo 1 – Mdp, pronti a puntare tutto su di lui nella battaglia elettorale, fino a indicarlo come unica opzione per la postazione di capolista nel listino proporzionale del Senato.

A decidere, lo dicevamo ieri, sarà Roma. Resta però da capire se anche i rappresentanti di Sinistra Italiana – altra gamba di LeU – sosterranno o meno questa opzione.

Alternative, al momento, non se ne vedono. Ma permane una certa freddezza.

La platea, però, dimostra di apprezzare l’esordio di Napoletano, salutando con un applauso il suo intervento.

Parla di lavoro, la fascia tricolore caudina che porta l’esperienza del polo produttivo di Airola: “Quando ci siamo insediati parlavamo di 500 cassintegrati. Ora parliamo di persone assunte in aziende importanti, capaci di fare impresa a prescindere dal contributo statale. E questo perchè abbiamo prima acquisito i capannoni industriali e poi li abbiamo concessi a canoni agevolati“.

La sua narrazione politica prosegue e si intreccia spesso con le vicende personali, con le difficoltà quotidiane con cui è chiamato a scontrarsi da imprenditore agricolo e con la speranza di non vedere partire pure i due figli ancora ad Airola, “la più grande è andata via, a New York, la città in cui sono nato. Nel Sud, la priorità si chiama lavoro. Restituiamo ai nostri giovani l’opportunità di non partire“.

Annuisce, in sala, l’altro ex piddino oggi vicino a Grasso: Mario Pepe. La sua candidatura, però, è da escludere, anche se potrebbe essere lui ad indicare, nel caso, una quota rosa. Restano della partita, al momento, le altre indicazioni fornite da Articolo 1: Angelo De Marco, Amerigo Ciervo e Alessandra Limata.

La nostra provincia è stato smembrata dal Rosatellum. Ma non per questo rinunceremo in campagna elettorale a discutere delle questioni programmatiche che interessano il territorio. La vicenda rifiuti, con l’autorizzazione rilasciata dalla Regione a una società privata per la realizzazione di un impianto di compostaggio che sorgerà a Sassinoro, a 12 km di distanza da quello pubblico previsto a Casalduni, e l’invasione eolica dimostrano che il Sannio è privo di una regia politica” – spiega Gianluco Aceto, coordinatore provinciale di Articolo 1.

‘Liberazione’ è invece la parola d’ordine di Federica De Nigris, segretaria di Sinistra Italiana: “Liberiamo le persone dal Jobs Act, gli studenti e il corpo docente dalla Buona Scuola, le piccole imprese e le partite Iva da un livello di tassazione assurdo, i lavoratori dalla riforma Fornero“.