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L’importante appuntamento andato in scena ieri, mercoledì 27 settembre, sulla vertenza Perugina – Nestlè presso gli uffici del MISE lascia qualche speranza ai lavoratori di San Sisto (Perugia) impegnati in una lotta serrata per allontanare lo spettro dei 364 esuberi annunciati dalla multinazionale e previsti per giugno 2018, mese di scadenza della cassa integrazione straordinaria.

I sindacati a fine incontro parlano di momento interlocutorio ma pare sia venuto meno l’atteggiamento monolitico sugli esuberi da parte di Nestlè.

“Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, di politica, istituzioni e società civile locale, per la prima volta l’atteggiamento monolitico dell’azienda ha vacillato. Per la prima volta non sono stati rimessi sul tavolo i numeri degli esuberi”. Lo ha dichiarato Mauro Macchiesi, Segretario nazionale Flai Cgil, proprio al termine dell’incontro al Mise.

“Nel merito siamo ancora lontani da una soluzione, ma abbiamo apprezzato la disponibilità di Ministero e Regione a mettere risorse sul Piano industriale per implementare sviluppo e ricerca. Chiederemo un tavolo di confronto presso Confindustria Umbria continuando a mantenere alta l’attenzione su tutto il Gruppo Nestlè.

Intanto dal viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, la promessa di un tavolo di supervisione e monitoraggio, che si riunirà ogni due mesi, per ridiscutere il piano industriale e rilanciare quello degli investimenti siglato nella primavera 2016. 6 mesi per risolvere il tutto. Intanto, qualche piccolo passo avanti pare essere stato fatto ma la partita degli esuberi non è affatto conclusa, anzi.

Dal Governo arrivano rassicurazioni proprio dalla Bellanova: “Abbiamo ribadito innanzitutto che il governo e le istituzioni sono fermamente contrari a qualunque licenziamento. Siamo convinti che con un lavoro condiviso si possa individuare la soluzione migliore, le risorse ci sono, il governo le garantisce a fronte, però, di un percorso chiaro e condiviso”

Fin qui la situazione a Perugia. E a Benevento? Qualche novità, in attesa delle fatidiche 150, forse, assunzioni per l’hub della pizza surgelata, c’è stata. Alcuni lavoratori ed ex-lavoratori stagionali dell’azienda, lunedì 25 settembre hanno incontrato, a porte chiuse, dei rappresentanti del Comune per avere delucidazioni e rassicurazioni sul proprio futuro occupazionale.

Le paure e le perplessità dei lavoratori riguardano la possibilità di restare fuori dal nuovo investimento di capitale umano in città, dopo aver già lavorato per l’azienda. Dunque, occhi aperti fin da subito per non lasciare nulla di intentato al caso.