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Benevento – Dopo due stagioni trascorse in Mls, il campionato Americano, Antonio Nocerino è tornato a essere protagonista in Italia. Il centrocampista ha riabbracciato il Bel Paese, esordendo lunedì con la maglia del Benevento in serie B, torneo disputato l’ultima volta con la maglia del Piacenza nella stagione 2006/07. Un debutto non propriamente soddisfacente quello del giocatore classe 1985, dal quale la Strega si aspetta indubbiamente di più. Servirà tempo per metabolizzare i carichi di lavoro e un ritorno a ritmi più elevati rispetto agli standard a stelle e strisce, ma questo era un aspetto da mettere in preventivo. In pochi, del resto, si sono salvati al termine della gara con il Lecce e lo stesso Bucchi ha poi ammesso di non essere sorpreso, anzi ammirare una squadra già pronta e pimpante a fine agosto avrebbe paradossalmente fatto emergere qualche dubbio sul futuro. 

Bisognerà lavorare, sfruttando una sosta che obbligherà il Benevento a fermarsi subito ai box. Si inizierà a fare sul serio venerdì, dopo due giorni di riposo concessi dallo staff tecnico alla squadra per smaltire le scorie dell’esordio e ricaricare le batterie. Saranno due settimane di allenamenti, intervallate dalla suggestiva amichevole contro la Roma al “Ciro Vigorito“, figlie del turno di riposo e della decisione di fermare anche il campionato cadetto in occasione delle pause internazionali.

Probabilmente non il momento migliore per calciatori come lo stesso Nocerino, rimasti fermi a lungo e bisognosi di minuti “ufficiali” per ritrovare lo smalto di un tempo. Quello, ad esempio, evidenziato nella stagione 2011/12 nel Milan di Massimiliano Allegri e ricordato questa mattina da Luciano Moggi in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport. L’ex dirigente della Juventus ha tirato indirettamente in ballo il centrocampista della Strega, parlando dei migliori calciatori acquistati della sua lunga carriera: «Zidane e Ibra. Ibra lo metto anche davanti a Zidane. Era uno che ti portava la squadra nell’area avversaria. Con lui Nocerino, dico Nocerino, fece 11 gol».

I rossoneri arrivarono secondi in campionato e si fermarono ai quarti di Champions League e resta quella l’annata più prolifica per il giocatore partenopeo. Nocerino fu il più presente in quel Milan, chiudendo la stagione con 48 presenze totali. Dieci le reti in serie A, con tanto di tripletta contro il Parma, di cui, in realtà, otto con Ibrahimovic in campo. L’undicesima, sempre potendo contare sull’apporto dello svedese, la mise a segno in Champions League al “Camp Nou” contro il Barcellona, nel 3-1 che sancì l’eliminazione del Diavolo dopo lo 0-0 maturato nella sfida di andata a “San Siro“. 

Un exploit che all’ombra della Dormiente si augurano possa essere ripetuto da Nocerino, una volta ritrovata la condizione ottimale. Spetterà allora a Massimo Coda trasformarsi nello Zlatan della serie B, dando conferma alle parole pronunciate da Luciano Moggi.