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Benevento – Una convinzione, un auspicio, una promessa. Quando Oreste Vigorito prende la parola sul palco di piazza Castello, la serata volge ormai al termine. Getta uno sguardo al di sopra delle nuvole, dedica un pensiero all’amato fratello Ciro, poi si lascia trasportare: “Vogliamo rivivere quello che abbiamo raggiunto nel recente passato, ma dobbiamo farlo insieme”. La folla di tifosi pende dalle sue labbra, centinaia di occhi brillano alla lettura della frase che nel frattempo compare sui maxi-schermi che affiancano il palco: “Torneremo in serie A”. Inequivocabile, spaventosa, vietata agli scaramantici. 

L’evento organizzato dal Benevento per festeggiare i suoi 90 anni ha ottenuto il successo sperato. L’apertura è stata affidata alla Compagnia Balletto di Benevento di Carmen Castiello, che si è esibita in una variante della danza sotto al noce. Poi la comicità di Biagio Izzo, ospite d’onore della serata, si è mescolata alla conduzione affidata a Pasqualina Sanna e al giornalista del Corriere dello Sport, Ettore Intorcia, beneventano purosangue che ha ripercorso gradualmente le tappe più importanti della storia del club, dall’anno della fondazione ai giorni nostri. 

Tra un ricordo e l’altro c’è stato spazio per un’iniziativa varata con l’intento di premiare dodici tra gli abbonati della scorsa stagione con la maglia speciale ideata per festeggiare il novantesimo anniversario. A turno si sono alternati sul palco alcuni dei presidenti, dirigenti o calciatori delle varie epoche che hanno consegnato ai fortunati la casacca celebrativa. I premi sono andati a Ivan Nevola e Carla Crafa, all’abbonato più anziano (Giovanni De Toma) e a quello più giovane (Antonio Collarile), ai primi due abbonati under 18 (Ilaria Caporaso e Luca D’Alessandro), ai primi due abbonati della stagione (Assunta Mottola e Gerardo Caruso), ai primi due abbonati under 5 (Giorgia Bonarobba e Antonio di Ponte), ai primi due abbonati della stagione residenti in provincia (Elvira dello Iacovo e Pompeo Infantino).

Sul palco sono saliti prima Rita Minocchia (figlia del primo presidente del Benevento, Francesco Minocchia) e successivamente Angelo Forgione (classe ’89, vinse il campionato con la San Vito), Graziano Iscaro (recordman di presenze giallorosso), Stefania e Sabina Bocchino (figlie di Italo Bocchino, presidente dell’indimenticabile Benevento ’75/’76), Erminia Mazzoni (figlia dell’ex presidente Ernesto Mazzoni), Andrea Rillo (ex presidente onorario), e Cosimo Sibilia, vicepresidente della Figc. Ha invece fatto effetto l’assenza di Pino Spatola tra i protagonisti delle premiazioni (leggi qui l’articolo). L’ex massimo dirigente dello Sporting, che sfiorò una storica promozione in serie B nel 2004, pur essendo presente in platea insieme ad altri personaggi illustri del passato come Simonelli e Dellisanti, non è stato chiamato in causa.

Tra i messaggi di auguri è stato dato spazio a quello dei presidenti di Figc (Gabriele Gravina) e Lega B (Mauro Balata), proiettati sui mega-schermi prima del gran finale che ha visto i presenti produrre un’ovazione all’ingresso in scena del presidente Vigorito.Quando al Rione Libertà nel 2008 festeggiammo la promozione in C1 ero impazzito, ma la cosa bella che ricordo è che eravamo in tanti anche all’epoca, anche se non quanti oggi. Questa città mi ha mostrato il suo cuore nei miei momenti più difficili e non lo dimenticherò. La amo profondamente, con le sue contraddizioni che si sposano con le mie. Voi mi fate sentire le cose vere, non quelle inutili. Sentire un coro cantato da tutto lo stadio riempie il cuore molto di più di qualche fischio isolato”, ha dichiarato prima di lanciare l’ennesima sfida. 

Il traguardo stavolta va centrato al fianco del direttore sportivo Foggia e del tecnico Inzaghi, che su Instagram ha postato vari video di una serata anche per lui molto emozionante. A quel punto l’intera squadra è salita sul palco, dove è comparsa anche una torta con ben in vista il numero 90. E’ l’epilogo. Coriandoli, cori, sipario.