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Benevento – Sarà vagliata il 15 luglio e non più martedì 25 giugno, la richiesta presentata al gip del tribunale di Benevento, Loredana Camerlengo, sull’accoglimento del rito abbreviato per Antonio De Franco. Parliamo dell’elettricista 26enne, nato in Bulgaria e adottato da una famiglia di Chianche, che la notte tra il 15 e il 16 dicembre del 2018, colpì al volto con un piede di porco, uccidendolo, il 23enne ucraino, Mjkhailo Prudjwus, nei pressi di un bar di Bagnara (frazione di Sant’Angelo a Cupolo). (LEGGI QUI)

“Non volevo ammazzarlo, avevo mirato alla spalla”. Furono queste le parole pronunciate durante l’interrogatorio dal De Franco che raccontò di essersi reso conto dell’accaduto e in preda alla disperazione di aver subito informato i propri genitori adottivi della lite degenerata in omicidio.

L’oggetto contundente che avrebbe causato la morte del23 enne ucraino era nella disponibilità del De Franco, a quanto lui asserisce, per una casualità: “Il piede di porco si trovava in macchina” – ha spiegato De Franco “perchè nei giorni scorsi la mia autovettura aveva avuto un incidente”.

Ora in attesa dell’udienza del 15 luglio, De Franco resta detenuto nella casa circondariale di Benevento. L’uomo è assistito dagli avvocati Claudio Fusco e Stefano Pescatore.