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In merito all’omicidio Parrella, nelle prime ore della mattinata odierna, è stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti del ventottenne Silvio Sparandeo, , ritenuto responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, consumato lo scorso 26 luglio in un ristorante del capoluogo sannita, durante una festa di compleanno organizzata da un noto pregiudicato locale. 

Gli elementi inizialmente raccolti avevano portato all’immediato fermo di un altro giovane beneventano, il quale, seppur presente al momento dell’aggressione, veniva rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame poichè ritenuto il secondo inseguitore della vittima e non come il suo aggressore. 

Dopo ulteriori indagini volte ad individuare l’autore dell’omicidio attraverso l’identificazione e l’escussione di tutti i presenti alla festa, l’attivazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, la comparazione degli indumenti indossati dagli ospiti con quelli rilevabili dal sistema di videosorveglianza e dai contenuti multimediali estratti nel corso degli esami forensi eseguiti sui vari telefoni sequestrati, il miglioramento cromatico del video che aveva immortalato il momento dell’aggressione. Tali attività hanno permesso di raccogliere gravi ed univoci elementi di prova a carico del giovane oggi tratto in arresto. 

Sulla base della ricostruzione effettuata dal personale della Squadra Mobile e della polizia scientifica si è accertato che la vittima, al termine di un alterco avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante, con alcuni partecipanti alla festa, era fuggita a forte velocità verso il parcheggio del ristorante per sfuggire al suo aggressore che lo inseguiva a breve distanza e scivolava in un declivio. A questo punto l’indagato, il ventottenne Silvio Sparandeo, caduto a sua volta sulla ghiaia del parcheggio, si rialzava e raggiungeva la vittima che giaceva a terra, iniziandola a colpire con forti pugni alla testa e sul corpo e successivamente anche con un calcio al torace, mentre due degli invitati cercavano di trattenerlo ed allontanarlo dalla vittima, ormai in fin di vita.