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L’Ospedale San Pio si mette alle spalle il Covid definitamente e manda messaggi in controtendenza rispetto alla crisi della sanità pubblica. Inaugurati questa mattina 4 nuovi posti letto per il reparto ematologia e 6 posti letto per oncologia. Le nuove dotazioni di servizio, frutto della fine dell’emergenza Covid sono state salutate alla presenza delle massime autorità cittadine e provinciali, dei due consiglieri regionali, Luigi Abbate e Mino Mortaruolo e benedette dall’arcivescovo metropolita di Benevento mons. Felice Accrocca. L’ampliamento dei posti letto peraltro cade quasi ad un anno dall’assunzione delle responsabilità manageriali da parte di Maria Morgante. Nuove opportunità anche per il Blocco Operatorio Multidisciplinare con l’installazione del sistema robotico chirurgico Da Vinci  presente dal 2021 presso il reparto del San Pio con interventi di chirurgia maggiore con tecnica completamente robotica. In particolare gli interventi eseguiti dalle Unità Operative di Chirurgia Oncologica e di Urologia, rispettivamente dirette da Mario Annecchiarico e Luigi Salzano. Il segnale di una ripresa dell’offerta dei servizi deve evidentemente deve essere accompagnato da altre concrete misure, in particolare  il potenziamento e il miglioramento del Pronto Soccorso come auspicato dal sindaco Clemente Mastella. La manager Morgante ha sottolineato: “Due reparti strategici con professionisti di grande spessore. Fino ad oggi lavoriamo in day hospital e servizi ambulatoriali, oggi ci presentiamo con un potenziamento di posti letto. Potremo cosi intercettare pazienti gravi ed evitare che gli stessi paziente possano lasciare la provincia per curarsi. Cresciamo nel servizio potendo offrire una nuova offerta ai nostri pazienti. Avremo un nuovo direttore della Rianimazione che prenderà servizio il prossimo novembre. Ora dobbiamo reclutare anestesisti”. Il sindaco di Benevento ha salutato con soddisfazione questo passo in avanti all’Ospedale San Pio. Poi ha esortato la manager Morgante: “Acceleriamo un percorso e rendere più tranquillo l’utente. Resta il problema Pronto Soccorso. Occorre evitare che i pazienti in codice bianco o verde possono ingolfare quella struttura. Ci sia l’impegno a livello nazionale, regionale e a livello locale”.