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Palermo – La delusione è palpabile quanto l’amarezza di non poter giocare i play off conquistati sul campo. I giocatori del Palermo hanno scelto di metterci la faccia, indicendo una conferenza stampa tenuta stamattina per parlare del loro stato d’animo e per rivendicare il diritto di proseguire la stagione. “Sono giorni fondamentali per il futuro della squadra e della città – ha detto l’attaccante Nestorowski -; siamo dispiaciuti e delusi, abbiamo lavorato un anno intero, siamo arrivati terzi ma ora ci hanno rubato quanto ottenuto”. 

Secondo Nestorovski c’è disparità di trattamento in relazione alla situazione che vide il Bari protagonista lo scorso anno: “La stagione scorsa i playoff furono rinviati, adesso fanno sapere che non si possono spostare a causa dei calciatori convocati in Nazionale. Perché quest’anno ci sono nuove regole?”. 

Della stessa idea, e non potrebbe essere altrimenti, il portiere Alberto Pomini: “La nostra presenza in conferenza non è dovuta a un giudizio sul lavoro della Procura, non ci vogliamo nascondere. Le nostre responsabilità ce le siamo prese non per non essere andati in serie A, ma l’accesso ai playoff ce lo siamo guadagnati sul campo. Vogliamo dimostrare il nostro disappunto. E’ palese che ci sia un conflitto di interessi, noi giocatori durante il campionato potevamo fare di più, ma la decisione del Consiglio Direttivo non ha senso. Dovevamo disputare i play off e siamo stati retrocessi in C. Bisogna aspettare il secondo grado”. 

L’esterno Andrea Rispoli ha parlato del confronto avuto con i dirigenti: “Abbiamo parlato con Foschi che ci ha spiegato tutte le difficoltà, Tuttolomondo ci ha rassicurati, è una persona carica, uno che non molla. Delio Rossi ci ha detto di pensare solo al campo e a fare il nostro dovere. Se ci restituiranno i playoff faremo del nostro meglio”. 

“Come protagonisti principali quali siamo, non riusciamo a trovare alcuna giustificazione per il comportamento del Consiglio Direttivo della Lega B che, alla presenza di componenti in potenziale conflitto di interessi e senza un criterio oggettivo o una potestà normativa, decide di prendere una decisione che stravolge le regole a campionato ormai concluso. Ci chiediamo: su quali basi si è deciso di far disputare i play off, quando è stato emesso solo un primo grado di giudizio? Con che criterio i nostri colleghi del Foggia Calcio hanno perso il diritto a disputare i play out?

Rivendichiamo come calciatori del Palermo Calcio il diritto di poterci guadagnare sul campo la vittoria attendendo, quantomeno, la pronuncia della Corte d’Appello Federale. A quel punto accetteremo il verdetto qualunque esso sia. Ma fino ad allora faremo sentire in ogni sede opportuna e possibile la nostra voce perché siamo stati depredati della nostra dignità. Ci hanno tolto il diritto di sudare per un traguardo.

Ci facciamo rappresentanti di una città ferita, di persone che hanno voglia di urlare che, in uno Stato di diritto, così non funziona, che non si possono calpestare i diritti con un colpo di penna deciso in potenziale conflitto di interessi. Continueremo la nostra lotta fino a quando ci sarà possibile accompagnati dall’AIC, con l’intenzione di far valere e tutelare i nostri diritti. I calciatori della prima squadra dell’U.S. Città di Palermo”.