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Morcone (Bn) – Si è svolto a Morcone il 29 giugno, nell’auditorium di San Bernardino, nel suggestivo centro storico, il Convegno di Italia Nostra su “Il Parco Nazionale del Matese e la sostenibilità mediterranea del Mezzogiorno interno”

Il tema scelto ha consentito ai numerosi relatori, ed al dibattito, di esporre il quadro d’insieme nel quale vanno collocate sia la prospettiva del Parco come occasione di sviluppo ecocompatibile che le politiche riguardanti le aree interne del Mezzogiorno. I relatori hanno illustrato con dovizia di documentazione i pregi del territorio in entrambe le regioni. Il presidio di Italia Nostra ha illustrato le valenze ambientali dell’Alto Tammaro, la necessità di proteggerle e di estendere le tutele al Regio Tratturo come naturale via di collegamento verso il Parco Nazionale dell’Abruzzo.

Si tratta di uno scenario complesso, che richiede risposte adeguate da parte di una pluralità di attori. Le istituzioni e le comunità locali certamente, ma anche i livelli istituzionali regionali e periferici

Sono infatti inaccettabili i ritardi da parte del Governo e delle Regioni nel definire la perimetrazione, cui è collegata l’applicazione delle norme di tutela. Così come la gestione burocratica dell’iter istitutivo, che impegna i Comuni alla raccolta dati, ma non fornisce alcun riscontro su tempi e modalità della perimetrazione, rischia di compromettere il necessario equilibrio fra tutela delle risorse ambientali e paesaggistiche e sviluppo ecocompatibile

Allo stato il territorio è vulnerabile. Non a caso, anche dopo la legge istitutiva del Parco Nazionale, sono continuate le istallazioni di parchi eolici, nonostante le strutture regionali di protezione aziendale ne abbiano certificato i negativi impatti. La incoerenza dell’azione istituzionale fa anche sì che si impegnino ingenti somme per la potabilizzazione del lago di Campolattaro e nel contempo  non si intervenga a verificare e prevenire i rischi per l’assetto idrogeologico conseguenti ad istallazioni eoliche invasive o alla importazione di rifiuti a monte del fiume Tammaro, come nel caso dell’impianto privato autorizzato a Sassinoro.

Le associazioni e le istituzioni locali sono dunque pronte ad alzare il tiro nei confronti delle istituzioni regionali e del Governo, per pretendere l’immediata perimetrazione del Parco, la piena trasparenza delle regole, la coerenza con la realtà del Parco di tutti gli interventi e le programmazioni di spesa, dai contratti di fiume e di lago alla mobilità, al turismo religioso, alla strategie delle aree interne

Fare rete e mettere a sistema saranno gli obiettivi da perseguire

Solo a queste condizioni potranno essere valorizzati il protagonismo e l’imprenditorialità del territorio, come prospettiva di sviluppo rispettoso del territorio e degli habitat. Su questo i contributi dei relatori – che saranno a breve pubblicati – sono importantissimi. Si va dalla testimonianza di Carlo Bifulco, Direttore del Parco regionale dei monti sibillini, allo scenario delle sostenibilità delineato da Sergio Vellante, docente di ingegneria gestionale, alle prospettive – anche supportate da best practices – illustrate da Rossella Del Prete, docente di Storia economica, all’intervento dei Forum giovani di Morcone e Sassinoro che hanno dimostrato come le nuove generazioni abbiano idee e competenze da valorizzare interrompendo la fuga di cervelli.