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Benevento – E’ stato ascoltato quest’oggi Silvio Sparandeo, il ventottenne beneventano ritenuto responsabile dell’omicidio di Antonio Parrella, consumatosi lo scorso 26 luglio in un ristorante del capoluogo sannita. Nei suoi confronti era stata emessa nei giorni scorsi la misura della custodia cautelare in carcere da parte del G.I.P. di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento.

Sparandeo, assistito dagli avvocati Antonio Leone e Maria Cristina Caracciolo, si è difeso dinanzi al G.I.P. Flavio Cusani, che ne aveva ordinato l’arresto nell’indagine del sostituto procuratore Miriam Lapalorcia e della Squadra mobile. Il ragazzo ha in pratica confermato quanto già aveva dichiarato lo scorso 31 luglio, quando fu ascoltato a titolo informativo per i fatti successi.

Rispondendo alle domande, Sparandeo ha chiarito la sua posizione, ricostruendo l’accaduto e ribadendo di non aver colpito con alcun calcio e nessun pugno la vittima. L’accusato, la cui presenza nei video della sorveglianza è dunque appurata, si sarebbe avvicinato a Parrella per sincerarsene delle condizioni, colpendolo con degli schiaffi per cercare di farlo riprendere e non con l’intento di fare del male. Sparandeo, stando a quanto emerso dalla testimonianza, avrebbe inoltre cercato di prestare soccorso provando a far riprendere i sensi al ragazzo con dell’acqua e di aver provveduto a chiamare l’ambulanza.

Adesso Sparandeo attenderà in carcere il giudizio. Gli avvocati difensori hanno chiesto la sostituzione della misura disposta con il provvedimento restrittivo, che verrà impugnato dinanzi al Riesame.