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Benevento – Non si tratta di movida, quella è stata frenata da un po’ tra ordinanze, locali chiusi e divieti di varia natura. Qui si tratta di un problema ben più grave e profondo per certi versi: l’incapacità dei ragazzi di divertirsi.

E allora capita di passeggiare in un sabato sera di pandemia, lungo Corso Garibaldi, gremito di persone protette e distanziate, pronte a godersi la serata nei limiti delle possibilità e degli orari. E nel bel mezzo della sera, quando il flusso era ancora importante, capita di imbattersi in un folto gruppo di ragazzini, zona Piazza Roma. Voci alte, è sembrato il classico prendersi in giro. Il tono è aumentato via via fino a che non è scattata una vera e propria rissa tra gruppi di persone: una ventina e probabilmente il più adulto potrebbe non arrivare alla maggiore età. Capannello, calci, pugni, qualcuno finisce a terra e viene colpito da più parti. E’ un fuggi fuggi generale tra bambine impaurite e ragazzi che sono scappati per evitare colpi o di essere fagocitati dalla furia del gruppo. Il tutto, come detto, in pieno centro e in mezzo ad altre persone che, per forza di cose, sono state attirate dallo schiamazzo.

Tutto violento, tutto molto fulmineo, con i due gruppetti rivali che si sono separati dopo il “mordi e fuggi” prendendo direzioni diverse: una verso il corso, l’altra verso i vicoli che portano in zona Palazzo Mosti. Tutti con la ripromessa di ritrovarsi più tardi. Chissà se è poi è accaduto o meno.

Un problema che apre a un altro problema: zero controlli. O meglio, non proprio zero ma pochi e sparuti. Una macchina della Municipale intenta a vietare l’ingresso in via Mustilli e una sola macchina dei Carabinieri lungo il corso, incrociata una sola volta dalle 20.15 alle 21.30 e ben oltre l’orario della rissa. Auto che dovrebbero essere presenza costante, così come dovrebbe essere costante la presenza fisica perchè di capannelli ce n’erano eccome, specie nelle zone che rappresentano le vie di accesso verso il centro storico.

Una falla, quella del controllo, in una macchina che fatica ancora ad essere oleata al punto giusto per cercare di combattere i fenomeni associati alla pandemia (distanziamento e strumenti di protezione). Mentre per quanto riguarda la rissa, beh, il discorso è ben più ampio e complesso. Il dato oggettivo è che appare triste godersi un piccolo momento di libertà e normalità pensando di occupare il tempo in confronti fisici che mirano alla superiorità di un gruppo sull’altro, al ricorrere alla violenza per qualche, eventuale, sguardo o parola fuori posto.