- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Benevento – Dopo due settimane da “incubo” condite da due sconfitte abbastanza nette, si ritorna in campo. I Sanniti Five Soccer del duo Pellegrino-Bovio ospiteranno, al Palatedeschi, questa sera, ore 20:00, l’ostico Atletico Cantera di Acerra, formazione che precede i giallorossi di soli 4 punti. Gara fondamentale per tanti motivi per capitan Pastore e soci, per riscattare le due batoste consecutive (10-1 ad Acerra contro Eden e 9-2 a Telese contro il Boca) ma soprattutto per diminuire il gap con le squadre che li precedono, appunto il Cantera e la Folgore entrambe a +4 sui beneventani.

Non sarà gara facile, all’andata gli acerrani confissero i Sanniti per 5-2, ma è tutt’altra storia con il Cantera che dopo un grande avvio ha avuto un percorso altalenante che ha portato, proprio in settimana l’esonero dell’allenatore. Ma i Sanniti non devono guardare in casa d’altri, c’è bisogno di punti e di una grande prestazione per il riscatto chiunque ci sia di fronte, così come ci spiega il capitano Mario Pastore: “Abbiamo avuto due batoste, avvenute in diverso modo. Se nella prima siamo caduti solo nel secondo tempo anche a causa di molte assenze, diverso è il discorso con il Boca. In settimana abbiamo resettato l’ambiente, abbiamo un solo obbiettivo vincere ma soprattutto ricompattarci. Non sarà facile, sara’ una bella partita, loro vorranno vincere per poter riprendere il loro cammino, noi dobbiamo vincere per poter allontanare le squadre sotto di noi e iniziare a rosicchiare punti salvezza senza passare dai play-out”.

Tornando sulla gara di sabato scorso, il derby  perso in malo modo per 9-2, il capitano, autore della sua prima rete stagionale, spiega le sue ragioni:  “A Telese c’è stato letteralmente un black-out generale, eravamo al gran completo e questo ci ha rammaricato maggiormente. Abbiamo sbagliato l’approccio alla gara e abbiamo subito 3 goal in meno di 10 minuti. Ma ora dobbiamo reagire e mettere una pietra sopra e cercare di prendere quel poco di buono fatto. Sono contento del goal che è avvenuto con un movimento che i mister spiegano in allenamento, ma purtroppo non è servito a nulla”.

Le ultime due sconfitte hanno messo in risalto un dato importante, la notevole differenza tra gare in casa e quelle esterne, per i giallorossi, dal “fortino” di casa dove è difficile passare per qualsiasi formazioni al disastroso cammino esterno se non le due vittorie a Cicciano e Mondragone. “Purtroppo in C2 fare risultato fuori casa è difficile, vuoi per gli ambienti caldi,vuoi perché ogni squadra in casa vuole vincere davanti al pubblico amico, ma forse credo che noi abbiamo qualche problemino caratteriale fuori casa. Ci siamo letteralmente assentati, siamo stati troppo superficiali e abbiamo giocato con poca cattiveria agonistica cosa che in C2 fa la differenza ma siamo pronti a riprenderci ciò che ci appartiene. C’è da dire che a parte Telese, non siamo mai stati al completo vuoi per infortuni vuoi per squalifiche vuoi per impegni lavorativi“.

Altro dato significato di questo periodo sono i 19 goal subiti e i soli 3 fatti. Ma se la difesa resta la marcia in più dei giallorossi, al momento la 5^ meno battuta del girone, è la fase offensiva che al momento resta deficitaria: “Paradossalmente ogni partita abbiamo almeno 5, 6 palle goal e non parlo di azioni d’attacco, ma proprio di occasioni da rete, dove potremmo avere un risultato più largo ma ci tocca sempre soffrire perché non sfruttiamo e non siamo cinici. Abbiamo delle pecche che i mister stanno cercando di farci migliorare. Noi crediamo in loro e loro credono in noi“.

Il capitano è dal primo anno con i Sanniti,  75 presenze tra campionato e coppa, nove le reti segnate, due campionati vinti, una retrocessione e un play off raggiunto al primo anno, i l’anima di questa squadra: “Il mio futuro sarà sempre giallorosso, sono il capitano di questa squadra e quest’anno ho un obbiettivo fisso nella mia mente dal 23 agosto, ottenere la nostra prima salvezza in c2! I numeri non possono che farmi piacere ma voglio la salvezza che per questa società è come aver vinto un campionato e lo meritano per i sacrifici e la passione che mettono. I Sanniti per me sono una famiglia. Ci conosciamo da una vita ma soprattutto condividiamo le stesse idee calcistiche e, personalmente ho il logo dei sanniti tatuato sul cuore“.

Il capitano, in conclusione, ha una dedica speciale che però non svela: “Non succede e non succede, ma se succede, la dedica è me per primis, per i sacrifici, il sudore, per la passione e per l’amore per questo sport e per questa maglia e poi ho due angeli custodi che meritano di festeggiare con me! Forza Sanniti“.