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Non c’è dubbio. A questo punto è ben chiaro che esiste un Benevento con Lanini e uno senza. L’esito della sfida contro il Latina, l’ultima casalinga per la strega, ha lasciato in eredità questa considerazione. Semplice e lineare per ciò che si è visto nei 90′ contro i pontini. Un eurogol direttamente da calcio piazzato, e da posizione defilata, un qualcosa che mancava da tanto, anche quando c’erano i cosiddetti specialisti che, però, soddisfazioni del genere ne hanno date poche.

Sarebbe riduttivo, però, fermarsi alla sola marcatura. C’è stato altro: movimenti, tagli, manovra e occupazione dello spazio, rincorsa per recuperare con ammonizione annessa. Una gara totale, insomma. Da una parte e dall’altra.

E un pizzico di rimpianto, a questo punto, esiste così come il dubbio di cosa sarebbe stato se il Benevento si fosse presentato nel momento caldo della stagione con un Lanini in più e con uno ‘stato di grazia’ chiaro e visibile. Un regalo troppo grosso per affrontare Juve Stabia e Avellino in successione. Poteva anche finire com’è finita, la certezza non c’è ovviamente, ma, come detto, il dubbio resta. Specie se si pensa che la squadra di Auteri queste due gare le ha affrontate a viso aperto, non sfigurando e forse meritando anche qualcosina di più rispetto al punticino racimolato nei due big match. Occasioni ce ne sono state ma sono capitate sui piedi sbagliati, o meglio non sono capitate sui piedi di Lanini.