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Benevento – Si è tenuta stamane, presso la sede provinciale del Partito Democratico di Benevento, la conferenza stampa organizzata dai democrat sul tema del ciclo dei rifiuti.

La conferenza arriva dopo la nota polemica che ha visto coinvolti Giuseppe Ruggiero, consigliere provinciale del Partito Democratico, e Luigi Barone, presidente Asi, sulla costruzione di un biodigestore in località Ponte Valentino. 

Presenti lo stesso Ruggiero, oltre ai candidati piddini alle elezioni regionali Mortaruolo e Pepe, la posizione espressa è stata unanime: il Sannio può e deve essere autosufficiente in tema di ciclo dei rifiuti e non può diventare uno sversatoio. Perplessità forti – dunque – sulla realizzazione dell’impianto di Ponte Valentino.

Ruggiero ha sottolineato come “appare francamente strano che una decisione così complicata come la costruzione di un impianto da 110mila tonnellate possa essere in capo al Presidente dell’Asi”. “Il Sannio rischia di pagare un onere troppo grande”, ha continuato Ruggiero, “con un’impiantistica che andrebbe ben oltre quelle che è il fabbisogno del territorio. L’impianto di Casalduni, con la previsione di 28mila tonnellate, appare più che sufficiente. Ad ogni modo – ha concluso Ruggiero – chiedo alla Provincia di convocare il prima possibile un’assemblea dei sindaci, in modo che si apra una discussione il più ampia possibile su questi temi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda sia Mortaruolo che la Pepe. Per Mortaruolo “la legge regionali già definisce verso quale impostazione andare rispetto al tema dei rifiuti e della raccolta differenziata, e tuttavia trovo necessario convocare fin da subito anche tutti gli operatori privati del settore. Si tratta di una scelta decisiva per il futuro di questa terra, una scelta che ha bisogno di una discussione collettiva e di una concertazione attenta”.

Antonella Pepe ha concluso sostenendo che non si può fare a meno “di una programmazione che abbia una visione strategica su questo tema. Oltre alla questione di Ponte Valentino, ricordo che c’è anche l’ipotesi della costruzione di un impianto a Chianche che – pur non ricadendo nel territorio sannita – riguarda comunque da vicino gli abitanti del Sannio. Qui c’è in gioco l’attrattività di un territorio e il suo modello di sviluppo, pertanto c’è bisogno della massima attenzione”.