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E ora che facciamo? E tu che fai? Esci o resti?“. Sono gli interrogativi che in tanti, nelle ultime ore, stanno ponendo ad Antonio Iesce. Dubbi legittimi: era proprio Iesce (e con lui pochi altri) ad accogliere il rottamatore toscano nella sua prima iniziativa nel Sannio, l’ormai lontano 26 settembre del 2012. Un legame che non si è mai interrotto, anzi. Col tempo Iesce è diventato il punto di riferimento di Ettore Rosato, braccio operativo di Renzi e più che probabile coordinatore nazionale di “Italia Viva”, la nuova formazione politica che l’ex premier si appresta a lanciare. Come prevedibile, dunque, il suo telefono è diventato “di fuoco”.

Ma io ancora non ho deciso cosa fare – puntualizza subito Iesce. La fretta genera errori. E io non voglio commetterne“. “Nei prossimi giorni – spiega ad Anteprima24 – avrò comunque modo di confrontarmi con i riferimenti istituzionali e politici del mio territorio con i quali da sempre mi confronto e di valutare insieme il nuovo quadro politico che è in piena evoluzione. Certamente – prosegue – c’è bisogno di una svolta e di una scossa nel Pd sannita e Carmine Valentino, che ne è il Segretario, sono convinto che la darà. Siamo di nuovo al Governo, abbiamo molti riferimenti come ministri e sottosegretari nell’esecutivo Conte: dobbiamo servircene per il bene del Sannio”.

L’attenzione, ora, si sposta al prossimo ottobre: dal 18 al 20 si svolgerà a Firenze la nuova edizione della “Leopolda”. Appuntamento che potremmo già definire storico, considerato che segnerà l’inizio ufficiale del nuovo percorso. E Iesce, con ogni probabilità, ci sarà.

Quasi sicuramente andrò alla Leopolda, dove parleremo di politica, di temi e di proposte. Poi deciderò, con calma e senza fretta, cosa fare. La fretta è il peggior nemico del piacere”. “Ed io – conclude Iesce – voglio camminare con il passo che mi pare”.