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Con le Provinciali sempre in primo piano, manca solo una settimana all’appuntamento con le urne, nel Partito Democratico cominciano i primi movimenti in vista del prossimo congresso.

Una discussione ancora in fase embrionale, evidentemente. Roma deve infatti ancora sciogliere il nodo sulla data delle primarie che designeranno il successore di Martina, con buona parte dell’establishment Pd orientato a posticipare il tutto al dopo Europee.

Intanto, però, qualcosa si muove. Davvero significativa la riunione tenutasi martedì sera alle Case Gialle di Melizzano. Una location non certo casuale: tra i primi nel Sannio a credere in Piazza Grande – il movimento lanciato a Roma dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – c’è infatti Rossano Insogna, sindaco del Comune telesino, presidente del partito provinciale. Con lui, Raffaele Del Vecchio, già nella Capitale dieci giorni fa per tastare il clima che si respira intorno all’iniziativa. All’ex Dogana, infatti, Zingaretti ha ufficializzato la candidatura al termine di 48 ore di discussioni e approfondimenti. E le sensazioni portate a casa da Del Vecchio sono senz’altro positive, stando a quanto emerso dalla riunione di martedì.

Ma a tirare le fila, a Melizzano, è stato Nicola Oddati, coordinatore regionale dell’area. Un legame quello tra il dirigente napoletano e il governatore laziale che viene da lontano e che affonda le radici nella comune militanza nella vecchia Figc, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista.

E in termini di partecipazione, considerata l’informalità dell’appuntamento, buona la prima. Una trentina i presenti. In gran parte amministratori ma c’era pure qualche segretario di circolo così come anche ex dirigenti della sinistra sannita da tempo ormai lontani delle dinamiche del Pd. Anche questo un segnale.

In effetti, le linee guida che caratterizzano la candidatura di Zingaretti guardano decisamente a sinistra. Si è parlato di nuovo inizio, di rottura con il passato, di rigenerazione del Pd, di Europa da rifondare.

Argomenti alti, insomma. Senza però tralasciare le questioni pratiche e organizzative. Anche qui, i ‘neo zingarettiani’ sanniti si sarebbero decisi per una inversione di rotta rispetto alle precedenti esperienze congressuali. Nessuna struttura piramidale, nessun leader territoriale. Spazio a comitati locali, con Piazze Grandi in tutti i Comuni, e tematici, sulla scorta di quanto già messo in campo dal governatore laziale.

Siamo soltanto agli inizi, dicevamo. Ma il messaggio è chiaro: anche nel Sannio, il prossimo sarà un congresso vero, aperto, combattuto. A dispetto di quanto avvenuto negli anni addietro.

Questo ci racconta la presenza a Melizzano di una fetta importante del gruppo dirigente ‘democrat’ beneventano, pronta a scendere in campo senza attendere il posizionamento degli altri opinion leader, come il segretario Carmine Valentino, a capo del gruppo che fa riferimento a Dario Franceschini, e ovviamente Umberto Del Basso De Caro, sempre legatissimo a Maurizio Martina.