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Mancano meno di due giorni alle Elezioni per il Consiglio Provinciale, e lo scacchiere va sempre più delineandosi. Chi ha dato voce alle sue idee, fin ora, è stata sicuramente Francesca Pedicini, consigliere comunale di San Giorgio del Sannio e candidata nella lista “Sannio in Movimento”. Partita come “outisider” della competizione, oggi è in corsa per il secondo seggio spettante alla “terza gamba” del centrodestra: 

“Ho accettato di candidarmi nella lista “Sannio in Movimento” – dice Francesca Pedicini mettendo a disposizione la mia esperienza professionale, politica e sociale. Considero questa candidatura un riconoscimento più che a me, alla cultura politica che rappresento, ma anche e soprattutto a tutte le donne che quotidianamente si impegnano per migliorare, nella nostra provincia, la qualità della vita e la sua dimensione sociale. Sono lusingata di rappresentare il territorio e tutti quei giovani che come me hanno deciso di restare piuttosto che partire. Sarò sin da subito al servizio di tutta la Provincia, con l’intento di costruire una comunità più ampia, in cui il confronto tra culture diverse ed esperienze diverse sia uno stimolo per addivenire a politiche sempre più forti. Voglio una Provincia utile, perché più vicina al cittadino”.

Sulla posizione rispetto al Presidente: “Proprio stamane ho provveduto a rinnovare il mio sostegno all’azione amministrativa del Presidente Antonio Di Maria, di cui sono stata una dei primi sostenitori. Da parte sua ho ricevuto massima disponibilità a collaborare nell’immediato futuro.”

Infine, per chiudere, un appello: “Domenica gli amministratori del Sannio hanno due possibilità, scegliere chi gli è vicino da anni e le offre “assistenza” ad ogni tornata elettorale, o chi seppure da lontano, incondizionatamente è pronto a battersi per una Provincia sempre più ambiziosa e dinamica, solidale e concreta. Una Provincia che non sia solo la somma ponderata di 78 comuni, ma una vera e propria Comunità.”

“I cittadini del nostro Sannio, le famiglie, i ragazzi chiedono di cambiare. Chiedono un futuro migliore. Anche io”.