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Con il voto a favore dei negoziati per la riforma del Patto di Stabilità, l’Europa si avvia a introdurre misure di ulteriore austerità che comporteranno tagli radicali alla spesa pubblica e agli investimenti soprattutto in quegli Stati, come l’Italia, con il più alto indebitamento. Un provvedimento votato al Parlamento Europeo in maniera compatta da Lega, Fratelli d’Italia, Italia Viva e Pd, che porterà territori più depressi e meno sviluppati, come il Mezzogiorno d’Italia, a sprofondare in una crisi economica senza precedenti”. Lo dichiara l’europarlamentare del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale, Piernicola Pedicini. “Nel nuovo patto di stabilità e crescita – spiega Pedicini per Paesi come il nostro, il debito dovrà essere ridotto ogni anno dell’1%. Tradotto in numeri, questo vuol dire racimolare circa 28 miliardi di euro all’anno con manovre di bilancio sempre più risicate. Si lavora esclusivamente per diminuire il debito pubblico e mettere i conti a posto, tagliando però sulle fasce deboli, sulla sanità e sui servizi. Aumenteranno inevitabilmente le diseguaglianze territoriali, soffriranno particolarmente i giovani e le donne, per l’impossibilità di fare investimenti che mirino a far crescere il prodotto interno lordo e, dunque, a ridurre povertà e disoccupazione. Non vanno introdotti vincoli di austerità – conclude l’europarlamentare Greens/Efa – ma obiettivi di prosperità, con indicatori che mirino a far uscire dalle crisi economica e a far prosperare l’economia in tutti i Paesi dell’Unione Europea, a partire dal nostro”.