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Benevento riavrà i suoi 18 milioni del Piano Periferie? L’interrogativo resta aperto. Come in ogni giallo che si rispetti, sarà l’ultima pagina del romanzo a svelare il finale.

La trama, fin qui, è nota. Complicato riprenderla dal punto di inizio. Ripartiamo, allora, dal 18 dicembre del 2017, giorni in cui il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sottoscrivevano a Roma la convenzione per la realizzazione dei progetti di riqualificazione della città capoluogo.

Tutto scorre liscio fino al post-elezioni e ai primi giorni di agosto, quando il milleproroghe sospende il Piano per i 96 Comuni non ammessi in prima istanza ma ‘ripescati’ in un secondo momento dai governi del centrosinistra. La decisione dell’esecutivo gialloverde innesca un durissimo braccio di ferro tra Anci e Governo. Poche settimane fa, la nuova intesa tra le parti. Tutto risolto? Sì. No. Forse.

Il finanziamento per Benevento è di nuovo a rischio. Il motivo lo ha spiegato lo stesso Mastella: la restituzione dei fondi dovrebbe avvenire attraverso un prestito non oneroso concesso dalla Cassa depositi e prestiti. Il problema è che a questa ‘fonte’ non possono accedere i comuni in dissesto o predissesto. Fattispecie in cui rientra il capoluogo sannita, come noto.

E allora? Come riporta Francesco Pacifico su ‘Il Mattino’, è in fase di stesura in queste ore un emendamento utile a sbrogliare la matassa: “Dovrebbe essere inserito già nel passaggio nelle commissioni competenti” – riporta il quotidiano.

E dunque, la parola fine, con ogni probabilità, sarà scritta soltanto nei prossimi giorni. Benevento, intesa come l’unione tra gli amministratori e i cittadini, aspetta. Con la speranza che non sia previsto un sequel.