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Sette punti programmatici e operativi per garantire la cura e la pulizia della città capoluogo. E’ il piano anti-degrado della giunta Mastella, presentato questa mattina a palazzo Mosti dal sindaco e, soprattutto, dall’assessore all’Ambiente Luigi De Nigris. Ma nella sala giunta ci sono tutti, compresi i capigruppo di maggioranza. Una presenza utile a ribadire il livello di priorità raggiunto a Benevento dalla questione della mancata garanzia del decoro urbano.

Da tempo nella nostra città, come in altri luoghi del Paese, si assiste ad un crescente aumento di atti contro il patrimonio pubblico che incidono indiscutibilmente sul decoro urbano. Le città, spesso ritenute il luogo dove scaricare inquietudini generate dall’insicurezza, dalle emergenze quotidiane e dai disagi sociali, accertati o latenti, fanno fatica a contrastarli e a dare risposte adeguate alle richieste di maggiore qualità e vivibiltà degli spazi pubblici espresse dai cittadini” – si legge nell’incipit della delibera presentata da De Nigris, approvata dall’esecutivo e subito presentata all’opinione pubblico.

Per far fronte alle criticità, l’idea di predisporre e attuare un Piano Straordinario d’intervento per la pulizia ed il decoro urbano. “Noi ci proviamo” – spiega De Nigris. Che aggiunge: “Non ricordo sia mai stata messa in campo in questa città una azione così vasta per assicurare decoro e pulizia”.

Il Piano prevede di agire su due aspetti fondamentali: uno di carattere operativo, che coinvolge direttamente l’Amministrazione; l’altro di carattere culturale, che impatta maggiormente all’esterno.

Sul primo ed indifferibile aspetto si prevede di intervenire tramite l’affidamento di un servizio a carattere straordinario per evitare che i fenomeni sopra evidenziati e quelli determinati dalla crisi degli impianti per il conferimento dei rifiuti che sta interessando la Campania, in particolare la provincia di Benevento, possano continuare ad arrecare ulteriori disagi e danno all’immagine della Città. A tal fine è prevista l’attivazione di procedure per ottimizzare strumenti gestionali volti a favorire una più incisiva azione di intervento, di osservazione, di controllo e di monitoraggio del territorio urbano.

Circa il secondo aspetto, quello culturale, si immagina invece di intervenire  efficacemente sul piano della prevenzione e della comunicazione, investendo sulla percezione di un diverso e più partecipato cambiamento di mentalità.

Particolare attenzione è pertanto rivolta a ciò che può essere realizzato con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado,con i singoli cittadini, con gli operatori economico-sociali e le loro organizzazioni, atteso il notevole contributo che possono dare nell’ambito della  specifica formazione e competenza.

Quanto ai dettagli, ecco i sette punti del Piano:

  1. INTERVENTO STRAORDINARIO DI PULIZIA E RIORDINO DECORO URBANO

 L’abbandono incontrollato di rifiuti, non solo per gli sversamenti abusivi nelle strade extraurbane e/o contrade, ma anche adiacenti alle campane di vetro situate in posti centrali della città, sta creando notevoli difficoltà per il raggiungimento degli obiettivi di mandato ed influendo negativamente sul normale svolgimento del servizio di pulizia urbana.

L’Asia, l’azienda partecipata dell’Ente che gestisce il servizio rifiuti cittadino, per far fronte alle suddette ed ormai quotidiane emergenze, acui dal mese di luglio u.s. si stanno  aggiungendo ulteriori elementi di forte criticità, puntualmente segnalati ai cittadini e alle competenti Autorità da parte del proprio management, è spesso costretta amodificare e/o rimandare l’ordinario servizio con evidenti ripercussioni che si riflettono sia sulla qualità dello stessoche sui maggiori costi che ne derivano.

Per eliminare le continue criticità segnalate dai cittadini e garantire un adeguato livello di pulizia e di decoro urbano, si ritiene opportuno prevedere ulteriori interventi e/o attività di carattere straordinario.

Pertanto, dopo aver redatto una mappa dettagliata delle zone critiche della città, potenziali e reali, in cui tali disagi si manifestano o hanno più possibilità di manifestarsi,occorre integrarealla programmazione degli interventi ordinari, azioni mirate per risolvere le quotidiane criticità riscontrate oppure segnalate dagli utenti, dagli amministratori locali, dai singoli cittadini, dai portatori di interessi, dagli agenti di Polizia Municipale e degli Ispettori dell’Asia che per servizio giornalmente monitorano la città.

Dette attività straordinarie, di concerto con l’Asia, si prevede possano essere svolte in forma sperimentale in quest’ultimo trimestre da circa n. 3 squadre, ciascuna composta da n. 3 operatori.

Sarà quindi compito del responsabile di ciascuna squadra redigere a fine giornata un resoconto degli interventi straordinari effettuati e la loro eventuale definizione. Il resoconto andrà comunicato al personale individuato all’interno dell’Assessorato alle Politiche ambientali che avrà il compito, dopo aver valutato le eventuali segnalazioni:di coordinare gli interventi;effettuare il monitoraggio dell’attività svolta quotidianamente dalle singole squadre; verificare la puntuale risoluzione. Nel caso l’intervento sia stato disposto a seguito di una specifica segnalazione provvederà a darne comunicazione all’interessato.

La presente iniziativa, date le note e straordinarie circostanze evidenziate, è ritenuta di forte interesse per raggiungere gli obiettivi di mandato e per contrastare tutti quei fenomeni che, segnalati quotidianamente dai cittadini ai loro amministratori, compromettono in termini economici e di immagine, la pulizia ed il mantenimento del decoro cittadino.

2. CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE PER LA PULIZIA ED IL DECORO URBANO

Gli abbandoni incontrollati di rifiuti lungo le strade e in aree pubbliche edil crescente aumento di atti contro il decoro urbano,sono purtroppo fenomeni in aumento verso i quali le Amministrazioni fanno sempre più fatica per contrastarli.

Per ciò che riguarda gli accumuli dei rifiuti (in particolare presso gli eco punti di raccolta ubicati nelle contrade cittadine), gli stessi, come più volte accertato, spesso dipendono dal tentativo per nascondere l’evasione della tassa. Una pratica messa in atto non solo dai residenti ma soprattutto da soggetti (tra cui anche imprese) provenienti dai Comuni limitrofi.

A ciò può anche aggiungersi una forma di trasgressione o di pigrizia attuata dai nostri concittadini, probabilmente dovuta ad una accentuata disinformazione, oppure ad una forma di rilassamento generale intervenuto dopo le massicce campagne di comunicazione avviate qualche anno fa in occasione della partenza del servizio di raccolta differenziata.

Pur se coloro che non rispettano le regole rappresentano una piccola minoranza, il problema riguarda comunque l’intera comunità e per questo richiede un impegno comune per superarlo.

Appare pertanto indispensabile (ri)lanciare sul territorio cittadino una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini circa le regole da rispettare per evitare che incresciose e malsane abitudini incidano sulla qualità urbana. 

Infatti, se da una parte questi scorretti comportamenti individuali incidono in modo determinante sulla qualità della vita della comunità, ve ne sono altri- virtuosi – che possono generare sicuri benefici alla collettività. Soprattutto quando si intrecciano con i concetti di “cittadinanza attiva” che consente, a ciascun cittadino, da una parte a contribuire a contrastare fenomeni degradanti, dall’altra promuovere valori di responsabilità condivisa.

Ciò potrà senz’altro avvenire avviando un percorso di “sensibilizzazione alla cittadinanza” per ricordare che il rispetto delle minime regole di comportamento per il mantenimento del decoro di un bene pubblico rientra nella sfera di una condivisa responsabilità collettiva.

Momenti informativi, educativi e progettuali sulle bellezze cittadine, sulle azioni specifiche per la cura, l’abbellimento di una zona degradata, sul recupero di luoghi di interesse collettivo (scuole, giardini, luoghi pubblici, problematiche legate agli spazi antistanti le scuole etc.),da concordare con coloro che decideranno di aderire all’iniziativa, potranno soprattutto interessare le scuole di ogni ordine e grado secondo la rispettiva attività formativa.

Momenti di intervento,in occasione di particolari ricorrenze sui temi ambientali, culturali, storici ed artistici che interessano la città ed i suoi luoghi, potranno favorire incontri conoscitivi e sopralluoghi in città per individuare le principali problematiche e proporre le eventuali soluzioni.

3. AGGIORNAMENTO ED ADOZIONE DEL REGOLAMENTO POLIZIA URBANA

Su indirizzo della Giunta comunale occorre procedere con urgenza all’aggiornamento del “vigente” Regolamento di Polizia Urbana per adeguarlo alle nuove attese e necessità della collettività, in tema di vivibilità cittadina oltre che alle norme che fino ad oggi si sono succedute.

L’attuale Regolamento, adottato poco più di un ventennio fa (1996), risulta ormai superato dal tempo, dagli eventi e dai nuovi fenomeni sociali prima completamente ignorati o giudicati irrilevanti. Al suo interno figurano infatti prescrizioni che non hanno più ragione di esistere, oppure che nel frattempo sono confluite in altri provvedimenti nazionali, regionali o locali. Lo stesso, inoltre, non tiene conto delle norme che fin qui si sono succedute per la tutela del decoro urbano, la sicurezza dei cittadini ed il soddisfacimento delle loro esigenze di vivibilità.

Questo determinante strumento per la vita di una comunità deve quindi rappresentare il contenitore di norme e prescrizioni, che recepisce e sintetizza in regole comuni le mutate esigenze che periodicamente emergono dal processo di costante e continua trasformazione della comunità.

L’esigenza, molto avvertita, è dunque disporre di un unico ed aggiornato corpus normativo di riferimento all’interno del quale riunire,sia i numerosi provvedimenti emanati dal Legislatore (su tutti si pensi ad esempio al D.M. del 5 agosto 2008, che da attuazione alla legge 24 luglio 2008 n.125, adottato in attuazione dell’articolo 6 del D.L. 92/2008 che ha apportato alcune modifiche sostanziali all’art. 54 del testo unico sull’ordinamento degli enti locali (D.Lgs. 267/2000), oppure al recente D.L. n.14/2017, coordinato con la legge di conversione  del 18 aprile 2017, n. 48, recante: “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città), sia quelli adottati dall’Ente sotto forma di regolamenti, ordinanze, etc. nei diversi ambiti: dal commercio su aree pubbliche, all’occupazione di suolo pubblico; dalla tutela ambientale a quella degli animali;  dal decoro cittadino, alla tutela del patrimonio storico-artistico; dalla conservazione del verde, al rispetto dell’igiene e della quiete pubblica; manutenzione di spazi verdi privati, normativa sui cantieri in città; accattonaggio e rumori molesti, abbruciamenti di residui vegetali. 

Dopo aver effettuato la completa ricognizione ed inserito al suo interno i provvedimenti e le disposizioni sopra citate, questo indispensabile documento potrà essere presentato alle forze politiche e sociali, economico-imprenditoriali, dei consumatori, alle associazioni di categoria, agli Albi Professionali ed a tutti gli organismi civici, per ricevere da ciascuno il proprio contributo.

Sarà quindi sottoposto all’esame delle competenti Commissioni consiliari e all’attenzione del Consiglio Comunale, affinché possa approvarlo, integrarlo e/o emendarlo,nel rispetto delle esigenze emerse da parte della comunità amministrata.

Sebbene il suddetto provvedimento da solo non è risolutivo delle problematiche evidenziate, si ritiene che lo stesso possa comunque rappresentare un deterrente per i trasgressori, un aggiornato ed efficace strumento per favorire il rispetto delle regole e per meglio coordinare  le attività per tutelare la convivenza civile.

4. REGOLAMENTO COMUNALE SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEO SORVEGLIANZA

Tra le misure per contrastare e reprimere forme di trasgressione, oppure comportamenti che arrecano danno al decoro urbano e alla collettività, non solo in termini di immagine ma anche in termini di costi aggiuntivi, vi è certamente la necessità di rafforzare il sistema di video sorveglianza cittadino.

Sarà dunque necessario, dopo la ricognizione degli attuali sistemi di videosorveglianza del Comune di Benevento e di quelli che si prevede implementare nei prossimi mesi (come noto vi sono progetti in corso di definizione e/o di realizzazione che porteranno ad un notevole incremento dei punti di controllo, anche con l’installazione di portali di rilevazione targhe, acquisizione di sistemi di videosorveglianza a bordo e telecamere mobili collegati alla  sala operativa del Comando di Polizia Municipale) disciplinare con un Regolamento il trattamento dei dati personali acquisiti mediante sistemi di video sorveglianza, tenendo conto delle previsioni normative che regolano la materia.

Il D.Lgs. 196/2003 e ss.mm.ii ed il “Provvedimento in materia di videosorveglianza”, approvato dal Garante della Privacy in data 08/04/2010, prevedono infatti una precisa e puntuale definizione dell’argomento ed impartiscono fondamentali disposizioni riguardanti gli adempimenti, le garanzie e le tutele per il legittimo e pertinente trattamento dei dati personali acquisiti mediante l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza.

Sebbene il sistema di videosorveglianza gestito dall’Ente comunale abbia esclusive finalità di prevenzione e sicurezza urbana a tutela della corretta convivenza civile, e dunque raccoglie dati strettamente necessari per il raggiungimento delle finalità sopra descritte, esso necessita comunque di una regolamentazione per disciplinarne le modalità di raccolta, di trattamento e di conservazione dei dati personali rilevabili mediante il sistema di videosorveglianza attivato nel territorio comunale.

Nonostante i dati siano acquisiti e gestiti dagli operatori del servizio di Polizia Municipale,essi devono comunque essere disciplinati nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale.

5.  ISTITUZIONE FIGURA ISPETTORE AMBIENTALE VOLONTARIO

Il D. Lgs n. 267/2001 stabilisce che i Comuni, con propri regolamenti e/o Ordinanze, possono imporre obblighi e divieti e stabilire sanzioni nei casi di violazioni in materia ambientale.

Il successivo D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006 – Norme in materia ambientale – all’art.198 fissa la competenza degli Enti Locali in ordine alle funzioni relative alle fasi digestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti.

La legge n. 689/1981, art. 13, legittima invece gli enti pubblici preposti, nel caso che interessa l’ente comunale, per le violazioni amministrative ai regolamenti comunali ed alle ordinanze del Sindaco in materia ambientale, di procedere al conferimento di funzioni ad addetti al controllo e alla vigilanza.

Queste norme offrono quindi l’opportunità,peraltro già sperimentata in altri Comuni, di istituire la figura dell’Ispettore Ambientale Volontario Comunale per garantire l’osservanza delle norme previste dai vigenti Regolamenti comunali e delle Ordinanze sindacali in materia di rifiuti (di cui all’art.198 c.2 del D.lgs n.152/2006), di decoro, di pulizia ed igiene, e da quanto previsto dalle normative nazionali, limitatamente a ciò che anche in via residuale rientra rispetto ad altri Enti sovraordinati nella competenza dell’ente comunale.

Con tale attività, da un lato si tende a limitare le forme di inquinamento, l’abbandono improprio di rifiuti sul territorio o il conferimento in violazioni delle citate norme e disposizioni in materia; dall’altro si cerca di rafforzare la cultura del rispetto dell’ambiente anche attraverso attività di informazione e cittadinanza attiva.

L’Ispettore Ambientale Volontario, previa l’adozione di uno specifico regolamento che ne disciplinerà i compiti e le funzioni, i doveri, i requisiti soggettivi necessari, la formazione professionale, e più in generale tutto ciò che riguarda il corretto svolgimento dell’attività di vigilanza e di controllo a cui è preposto, espleterà un servizio di vigilanza e controllo delle modalità di conferimento dei rifiuti, anche constatando e rifererendo agli organi competenti.

Lo stesso, limitatamente alle materie preventivamente attribuite dal decreto di nomina sindacale, diventa un soggetto qualificato. In quanto pubblico ufficiale ai sensi dell’articolo 357 del codice penale, nell’esercizio delle sue funzioni, nell’ambito territoriale del Comune di Benevento è investito di diritti e doveri previsti dal citato codice. Potrà pertanto accertare le violazioni previste dagli atti e dalle disposizioni in tema di vigilanza e controllo, e sanzionare, in via principale, le violazioni relative al deposito, alla gestione, alla raccolta e smaltimento dei rifiuti e al decoro cittadino in genere.

L’Ispettore Ambientale Volontario, oltre a coadiuvare i responsabili dell’Ente nei compiti di tutela dell’ambiente e del territorio  –  compito che  sarà svolto in collaborazione con la Polizia Municipale e tenderà all’identificazione del trasgressore o all’irrogazione delle sanzioni amministrative previste -, potrebbe altresì svolgere attività di informazione e prevenzione verso quegli utenti che con comportamenti irrispettosi del vivere civile, arrecano danno all’ambiente, all’immagine e al decoro della città.

6.  ISTITUZIONE DELL’ ALBO DEI SINGOLI VOLONTARI CIVICI

Tra gli obiettivi di questa Amministrazione rientra sicuramente la sensibilizzazione della popolazione ai temi della solidarietà civile e della promozione di forme di cittadinanza attiva e di partecipazione. A tal fine, sia il volontariato in forma organizzata che individuale, con il suo apporto può contribuire ad una migliore identificazione e soddisfazione dei bisogni, affiancando l’Amministrazione comunale per la realizzazione di un più efficace conseguimento dei fini istituzionali.

Si ritiene pertanto opportuno fornire indirizzi operativi per sottoporre al Consiglio comunale l’istituzione, all’interno del Comune di Benevento, dell’Albo dei singoli volontari civici al cui interno prevedere una specifica sezione dedicata alla difesa dell’ambiente, al controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti, e più in generale alla tutela del decoro urbano.

L’Albo potrebbe essere suddiviso per aree di attività nelle quali i singoli volontari potranno iscriversi per offrire la propria disponibilità e l’espressione del proprio impegno civile e sociale.

La partecipazione attiva e volontaria della popolazione locale può senz’altro rappresentare una spinta notevole e necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di intervento straordinario.

I volontari potranno quindi affiancare gli operatori impegnati nelle zone cittadine per il miglioramento del decoro urbano, della pulizia, della manutenzione degli arredi pubblici,  valorizzando in tal modo il senso di appartenenza al territorio e la cultura della cittadinanza attiva.

7. ASSOCIAZIONI DI OSSERVATORI VOLONTARI PER LA SICUREZZA URBANA 

Il contesto citato nella precedente scheda n. 7 (Istituzione dell’Albo dei singoli Volontari civici) del presente Piano di Intervento, può essere esteso anche alle associazioni di osservatori volontari per la sicurezza urbana, istituite dalla legge n. 94 del 2009 e disciplinate dal D.M. 8 agosto 2009.

Il comma 40° dell’art. 3 della citata legge prevede infatti che: “i Sindaci, previa intesa col Prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare alle Forze di polizia dello Stato (tutte: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) o locali (Polizie Municipali o Provinciali e Corpi Forestali Regionali) eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale”.

Le predette associazioni, iscritte in apposito elenco tenuto a cura del Prefetto, tramite i loro associati possono svolgere attività di mera osservazione volontaria per la sicurezza urbana in specifiche aree del territorio comunale. In presenza dei presupposti oggettivi, possono quindi effettuare le previste segnalazioni alla Polizia Locale ed alle Forze di polizia dello Stato nel caso di eventi che possono arrecare danno alla collettività.

Il Comune di Benevento potrebbe sicuramente avvalersi di una o più delle suddette associazioni,qualora iscritte, per l’osservazione volontaria di uno o più fenomeni che contribuiscono ad alimentare quei fenomeni di degrado che si vogliono contrastare con l’attuazione del presente Piano di intervento.

Dopo l’emissione della prevista ordinanza, ed a seguito della manifestazione di interesse di una o più associazioni, si potrà quindi procedere alla stipula di apposita convenzione,il cui contenuto viene concordato col Prefetto competente per territorio, sentito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, all’interno della quale individuare l’ambito territoriale e temporale in cui è richiesta l’attività di osservazione, la formazione degli associati con compiti di osservatore volontario, il piano di impiego degli osservatori con i presupposti oggettivi per effettuare le segnalazioni alla Polizia Locale ed alle Forze di polizia dello Stato, le adeguate forme di controllo per la verifica del rispetto delle disposizioni contenute nella convenzione e nella normativa di riferimento.

Le disposizioni prevedono che tra le associazioni iscritte nell’elenco prefettizio, in via prioritaria ci si dovrà avvalere di quelle costituite fra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate ed agli altri corpi dello Stato.

Sarà pertanto opportuno, prima di procedere, verificare tramite la locale Prefettura l’elenco e la tipologia delle associazioni iscritte ai sensi della citata normativa.