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Nel 2022 i tempi delle cause civili nei tribunali italiani sono diminuiti in media del 4,2% rispetto al 2019, ma con forti variazioni territoriali. Tanto che in un quinto delle sedi giudiziarie nazionali le durate sono aumentate di oltre il 10%.

E, in termini assoluti, si va dai poco più di 200 giorni dei tribunali di Aosta e Ferrara (i più veloci) agli oltre tre anni di Isernia e Vallo della Lucania (il peggior tribunale campano per durata dei processi civili). È questo il quadro che emerge dall’analisi dei dati del Ministero della Giustizia sul monitoraggio degli indicatori Pnrr.  Difatti, il percorso concordato dall’Italia con il Pnrr mira a ridurre i tempi dei processi civili nei tre gradi di giudizio del 40% entro giugno 2026, rispetto ai valori del 2019, e di tagliare l’arretrato più risalente. Del resto, l’Italia è agli ultimi posti a livello europeo per la lentezza della giustizia civile, come testimonia lo Scoreboard dell’Unione Europea riferito ai dati del 2021.

Per raggiungere i target fissati, nella scorsa legislatura era stato potenziato l’ufficio del processo, lo staff di supporto del giudice: i nuovi “addetti” vincitori del primo concorso sono arrivati negli uffici a febbraio 2022. Ma si tratta di incarichi a tempo di cui molti tribunali chiedono la stabilizzazione. Non ha invece ancora inciso la riforma del processo civile, entrata in vigore quest’anno.

Nelle speciali graduatorie di performance stilate dal Ministero e pubblicate quest’oggi sul ‘Sole 24 ore’ i tribunali campani raggiungono mediamente buoni risultati, tranne i fori di Vallo della Lucania e Nocera Inferiore che si segnalano in negativo.

A guidare le performance positive c’è il Tribunale di Benevento che viene segnalato tra i primi 20 nazionali per risultati sui processi civili e miglioramento della durata.  Un processo nel Sannio dura mediamente 381 giorni (poco più di un anno) e l’indice del 2022 è migliore di quello 2019 del 21%. A seguire in positivo pure il comportamento del Tribunale di Napoli Nord con 412 giorni per un processo e un -17,4% di tempi rispetto al passato. A Salerno una causa dura quasi due anni, 631 giorni con un -16,8% rispetto al 2019. Durata inferiore per un procedimento al Tribunale di Avellino, 571 giorni ma una performance che è migliorata meno rispetto al passato, solo il 7,3%. Durata ancora inferiore al Tribunale di Napoli con 562 giorni ed un miglioramento non stratosferico con un -5% . Poi ci sono gli 811 giorni di un processo pendente al Tribunale di Nocera Inferiore, sicuramente tanti ma comunque con un lieve miglioramento del 4,4% rispetto alla rilevazione del 2019. Per chiudere con il disastroso dato di Vallo della Lucania dove un processo civili dura la stratosferica cifra di 1518 giorni addirittura con un peggioramento della situazione rispetto al passato del 12,5%. Male anche Torre Annunziata con un + 14,2 sui tempi processuali che ha portato a 586 i giorni di un processo. Da segnalare che nella rilevazione ministeriale manca il dato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sia nei dati positivi che in quelli negativi. 

Da segnalare che i tribunali campani non sono nella top five di nessuna particolare materia processuale, mentre registrano la presenza del foro di Vallo della Lucania e di Nocera Inferiore tra i peggiori tribunali nazionali per durata delle procedure in alcune particolari materie. A Vallo della Lucania bisogna attendere 441 giorni per una convalida di fratto, 3707 giorni per una procedura sui diritti reali, 4177 giorni per contratti bancari, 377 per separazioni giudiziali e 1515 giorni per lavoro dipendente privato. Mentre a Nocera Inferiore 1063 giorni per separazioni giudiziali, 1116 giorni per divorzi contenziosi e 2090 giorni per un procedimento sui diritti reali.