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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota per la stampa da parte di Potere al Popolo – Sannio, in merito alla riapertura dell’ospedale di Cerreto Sannita e sul necessario potenziamento della medicina territoriale.

In questi giorni il vescovo Domenico Battaglia ha esternato con molta chiarezza la necessità di potenziare l’ospedale di Sant’Agata de’ Goti e, in particolare, di riaprire l’ospedale di Cerreto Sannita rendendolo però pienamente funzionale e non relegandolo al solo ruolo di ospedale di comunità ed hospice, come previsto attualmente.
Tra l’altro l’apertura dell’ospedale, seppur in versione fortemente depotenziata, era stata promessa in campagna elettorale dalle forze politiche (che hanno poi vinto ampiamente le elezioni), le quali avevano fornito scadenze ben precise che ovviamente non sono state rispettate. Capiamo come le difficoltà relative all’emergenza sanitaria abbiano contribuito a rallentare la riapertura, come sottolineato dal direttore dell’ASL di Benevento, però non possiamo non evidenziare che la pandemia era presente anche durante la campagna elettorale quando era stata declamata urbi et orbi, in pompa magna, la data della riapertura!
La sezione sannita di Potere al Popolo, che ben conosce la particolarità del territorio provinciale, da molti mesi sta esortando le comunità e gli attori istituzionali a potenziare il modello di medicina territoriale pubblica diffusa che ai grandi teorici della razionalizzazione delle risorse sanitarie pare obsoleto e dispersivo.
Chi abita nelle aree periferiche della nostra provincia, come appunto la valle del Titerno, sa bene quanto sia vitale disporre di medici di base e strutture mediche di dimensioni anche ridotte, ma capaci di fornire tanti tipi di prestazioni sanitarie, a causa soprattutto della particolare conformazione geografica e morfologica del territorio, la quale rende difficoltosa la creazione di una rete di collegamento tra i vari centri abitati ed il capoluogo di regione.
Non possiamo quindi che plaudire a questa spinta, pare avallata al momento anche da diversi sindaci, che finalmente giunge con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e sottoscriviamo ogni singola parola del Vescovo Battaglia in merito a ciò che dovrebbe essere la Sanità Pubblica.
Allo stesso tempo, non possiamo sorvolare sul fatto che il progressivo smantellamento dei servizi sanitari territo- riali pubblici, una volta distribuiti in maniera capillare nella nostra provincia, sia in atto da oltre un decennio e che questo non può ridursi ad una semplice scelta di razionalizzazione della spesa pubblica: nel corso di questo processo, le prestazioni sanitarie di cui i cittadini necessitavano sono state erogate sempre più da strutture sani- tarie private, le quali hanno tratto un enorme beneficio economico da questo indirizzo.
Non siamo così ingenui da pensare che alla base della situazione odierna non ci siano precisi interessi di questi soggetti, i quali indubbiamente esercitano una propria influenza nelle decisioni attinenti al nostro territorio.
La pandemia ci ha mostrato quanto fondamentale sia una sanità pubblica capillare ed efficiente e pensiamo che il momento per potenziarla a livello territoriale sia ora, senza ulteriori ritardi e promesse non mantenute“.