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Benevento – Un riconoscimento solenne per un lavoro svolto in condizioni di estrema difficoltà. La Prefettura di Benevento, nel contesto dei provvedimenti disposti dalla Presidenza della Repubblica per la Festa del 2 giugno, ha consegnato oggi un attestato ai vertici dell’Asl Benevento 1 per i due anni di lotta al Covid 19 nel Sannio. Alla premiazione presente anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella

Il riconoscimento è stato consegnato dal Prefetto Carlo Torlontano al Direttore Gennaro Volpe, ad Annarita Citarella (dirigente)  e a Giacomo Fusco (fisiatra dell’Asl).

Una giornata veramente bella. Premiato un lavoro di squadra fatto di sudore e notti insonne. La mia squadra ha risposto in maniera egregia, unitamente alle Istituzioni e ai Comuni“.

A margine della cerimonia il Direttore Volpe ha sottolineato, in merito all’andamento della pandemia, come nella giornata di ieri siano stati effettuate 2.000 vaccinazioni nel Sannio, una metà delle quali nella sola Caserma Pepicelli. Un risultato veramente importante e significativo come ha sottolineato lo stesso Direttore.

C’è stato un cambio di rotta.  Noi continuiamo ad essere sempre aperti, favorendo a tutti l’accesso. L’attesa può essere snervante , ma siate comprensivi“.

Volpe ha voluto lanciare un messaggio distensivo, sottolineando come le terze dosi dei vaccini vengono inoculate a un gran numero di persone, e ha annunciato per domenica l’Open Day a San Giorgio del Sannio.

Il direttore generale dell’Asl sannita, inoltre, ha ricordato che viene effettuato un numero elevato di tamponi per cercare di arginare la nuova ondata.

Dal 1° dicembre la struttura dell’ex caserma Pepicelli sarà aperta anche sabato mattina“, ha proseguito Volpe, affrontando poi il tema dei tamponi, “i numeri sono diventati notevoli. I contagi si attestano sui 40 giornalieri in tutta la provincia, dove non ci sono focolai. C’è il protocollo scuola da rispettare, questo mi preoccupa perché in quel settore i contagi ci sono“.

Volpe, infine, ha voluto richiamare l’attenzione generale sulla necessità di riprendere gli screening ordinari per le patologie non Covid, come, ad esempio, il tumore al seno, quello alla prostata o al colon retto. “Si tratta di indagini che non possono essere rinviate e occorre che tutti riprendano a farle. I numeri sugli screening sono soddisfacenti. Era quella che mi aspettavo, ma questa è la sfida futura da affrontare e vincere“, ha concluso il direttore generale.