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Benevento – Il sacrificio di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano resta impresso tra le mura dell’Istituto Tecnico Industriale “G.B. Lucarelli”. Per iniziativa dell’Associazione “Libera“, il presidio contro le mafie fondato da don Luigi Ciotti, da oggi i due beneventani caduti per mano delle Brigate Rosse in un agguato del 1982 in via Marina a Napoli sono ricordati in uno spazio del grande edificio scolastico al viale San Lorenzo di Benevento, come fu suggerito nel 2015  dalla compianta docente Benedetta Rotili, prematuramente scomparsa. L’idea è stata concretizzata, non avendo più avuto le forze per farlo la promotrice, dalle docenti Mariantonietta Tedino, Katia De Gennaro e Graziella Sorgente, con l’approvazione e l’appoggio della Preside Maria Gabriella Fedele che ha raccolto la piena adesione del sodalizio voluto da don Ciotti. 

Gli ambienti intitolati all’assessore regionale alla Formazione professionale e al suo autista, uccisi a colpi di kalashnikov,  formano dunque un vero e proprio presidio della legalità e sorgono nell’Open Space “Flavio Ventura”, ovvero in quegli ambienti dedicati ad uno sfortunato allievo dell’Istituto scomparso tragicamente in un incidente stradale: tutto questo ha conferito alla cerimonia che si è svolta oggi un valore particolare. 

All’evento hanno preso parte il Procuratore della repubblica Aldo Policastro, il Comandante della Guardia di Finanza Eugenio Bua nonché il “padrone di casa, cioé il Presidente della Provincia Nino Lombardi. oltre naturalmente alle Autorità scolastiche, all’Associazione Libera.
 
Questo è stato un percorso avviata dal 2015 pensando con la docente Benedetta Rotili di concretizzare un percorso formativo con Libera – ha sottolineato la dirigente Fedele -.  Delcogliano e Iermano sono degli eroi,  siamo partiti dalle loro famiglie per farci raccontare le loro storie e trasmetterle ai ragazzi”.

“Un progetto pensato ideato da una nostra carissima collega, Benedetta Rotili – ha dichiarato la referente del progetto, Mariantonietta Tedino -. Noi abbiamo raccolto il testimone portando avanti la sua idea. I ragazzi attraverso la formazione hanno acquisito strumenti necessari per agire in maniera responsabile all’interno di una società. Questo è un momento di festa ma uniti per dare una visione di scuola impegnata e aperta testimoniando la memoria raccontando il percorso fatto da questa due grandi uomini nel corso di quegli anni terribili”.

Le docenti Katia De Gennaro e Graziella Sorgente hanno poi voluto citare una frase di Antonino Caponnetto  magistrato alla guida del pool antimafia, “la mafia teme la scuola più della giustizia”, proprio per rivendicare come le giovani generazioni prendano contatto con gli esempi di giustizia e legalità per non dimenticare.

E’ intervenuto quindi Michele Martino di Libera Benevento: “Riteniamo che questo sia un valore aggiunto rispetto a ciò che la scuola già svolge nel suo quotidiano, portando al centro i temi della memoria, dell’educazione alla responsabilità dell’utilizzo sociale dei beni confiscati ma anche luogo di incontro. Una palestra per ragionare e concretizzare gesti concreti. E’ un momento storico particolare. Siamo a 30 anni dalla strage di via Capaci e via D’Amelio, a 30 anni da Tangentopoli, ma di mafia se ne parla poco cosi come di corruzione. Bisogna accendere i riflettori su questi temi soprattutto ora. Gli occhi attenti e liberi dei ragazzi sono un grande segnale di speranza”. 
 
Presente anche Libera regionale, con Riccardo Falcone che ha definito questo presidio una nuova sfida culturale: “Diventino palestre di vita per un impegno responsabile quotidiano e concreto. Bisogna impegnarsi effettivamente per questi ideali e valori in modo da uscire dall’imbuto dell’indifferenza e del silenzio”.