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“Sono emozionato, come il primo giorno di scuola“. Parole a cui bisogna dare credito. Anche perché a pronunciarle è sì un debuttante ma con trascorsi mica da poco nelle sedi istituzionali, l’ex premier Giuseppe Conte.

Facile immaginare, allora, l’eccitazione, la tensione, le impressioni di chi questa mattina ha vissuto la sua prima volta. E’ il caso di Domenico Matera e Francesco Maria Rubano. Sistemate nei giorni scorsi le questioni burocratiche- foto per il sito, tesserino, firma autografa… -, in attesa ancora di prendere possesso dei propri uffici, i due parlamentari eletti nel Sannio hanno trascorso le prime ore da senatore e deputato. 

Matera può già riposarsi, la camera ‘alta’ ha individuato subito il suo nuovo padrone: Ignazio La Russa, compagno, pardon, collega di partito del sindaco di Bucciano. Esito che rispecchia le previsioni della vigilia ma non quanto accaduto a palazzo Madama. Con l’astensione annunciata degli esponenti di Forza Italia (uniche due eccezioni Silvio Berlusconi ed Elisabetta Casellati) il politico siciliano non aveva sulla carta i voti necessari alla fumata bianca. Un’occasione troppo ghiotta per i ‘franchi tiratori’, figure mitologiche sempre pronte a far saltare piani e conti: in 17, tra le file dell’opposizione, hanno scritto il nome del senatore di Fdi. Il primo colpo di scena è servito. Partita la caccia ai responsabili, partite le polemiche, le accuse e i “non sono stato io, non guardate me“. E guardano tutti Renzi. Blob, intanto, ringrazia: già acquisite le immagini del plateale “vaffa” di Silvio Berlusconi a La Russa. A farla breve: Matera non si sarà annoiato. Dovrà ancora aspettare, però, per conoscere i nomi dei suoi compagni di banco. Insolitamente anarchici, i senatori di Fratelli d’Italia – in mancanza di direttive organizzative – si sono seduti a caso, occupando il posto libero a disposizione. Dettagli per una giornata piena di ricordi, come raccontano le foto scattate all’ingresso, alla seduta, al momento del voto.

Nell’altro lato del Parlamento, invece, proseguono gli impegni di Francesco Maria Rubano. A Montecitorio il ‘niet’ al leghista Riccardo Molinari ha determinato la classica situazione di stasi. Fumata nera alla prima chiama. Finirà così, probabilmente, anche alla prossima. E mentre il centrodestra cerca la quadra, il giovane sindaco di Puglianello può approfondire la conoscenza dei suoi colleghi di banco: l’ex conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa e il viterbese Francesco Battistoni. Alle sue spalle, Rubano avrà il suo mentore, Antonio Tajani, pronto a scortarlo tra le insidie del Transatlantico come Virgilio fece con Dante.

E’ il primo giorno di scuola, la citazione ci sta.