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Benevento – Si avvicina a grandi passi il match tra Crotone e Benevento, un’occasione da non perdere per entrambe le squadre nel tentativo di provare a mettere in cascina punti importanti e contemporaneamente riporre in soffitta i problemi messi in evidenza nelle prime giornate. Quelli riscontrati dai sanniti e dai pitagorici sono identici: le difese non hanno risposto presente e gli attacchi sono parsi in grossa difficoltà. A parziale scusante, per i giallorossi, il divario tecnico incolmabile con Roma e Napoli che li ha condotti a subire ben 10 reti in tre giorni. Cinque, invece, le marcature incassate dal Crotone nella sola sfida di Bergamo. Un passivo che sarebbe stato ancora più ampio se il gol di Orsolini non avesse incontrato il Var sulla sua strada e se Cordaz nel primo tempo non si fosse prodotto in almeno tre prodigi. 

Tempi duri – Sono durissimi, dunque, i tempi per le retroguardie e per gli attacchi in fondo alla classifica. A Crotone, per risolvere tutti i cortocircuiti, si affidano proprio al portiere Cordaz, lo scorso anno decisivo nel girone di ritorno per una salvezza che ancora oggi viene vista come miracolosa da quelle parti. L’ex Inter a Bergamo ha incassato 5 reti ma ha la fiducia di pubblico e spogliatoio. Come mette in evidenza la Gazzetta dello Sport, il ruolo del numero uno crotonese è fondamentale anche fuori dal campo, per ragioni puramente psicologiche legate soprattutto ai suoi trascorsi allo Scida. 

Modulo – Tanto, nella sfida col Benevento, per il Crotone passerà dal modulo. L’allenatore Davide Nicola è finito nell’occhio del ciclone dopo l’esperimento con l’Atalanta che ha visto il 3-4-3 in piedi fin dal primo minuto. All’artefice della salvezza della scorsa stagione si imputano quelle che sembrano le stesse colpe attribuite a Baroni: troppa estetica e poca concretezza. E allora sì, Crotone-Benevento è davvero una sfida a 360 gradi. Chi dei due riuscirà a trovare il miglior compromesso, avrà più chance di avere la meglio. Modulo, cattiveria e convinzione, oltre che capacità di reagire a una goleada. Sono diverse le gatte da pelare per Baroni e Nicola, divisi dal campo, ma accomunati da tutto il resto.