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Arriverà oggi a sentenza, salvo novità, il processo di primo grado sulla gestione dell’Asl sannita. La vicenda è salita agli onori della cronaca sul finire del 2013 e coinvolge, tra gli altri, Nunzia De Girolamo, parlamentare di Forza Italia all’epoca dei fatti e ministro per le Politiche Agricole nel governo Letta quando l’inchiesta esplose dal punto di vista mediatico. Un mese dopo la pubblicazione del contenuto di alcune conversazioni private registrate da un funzionario Asl, la De Girolamo maturò la decisioni di dimettersi da ministro: “Sono stata lasciata sola, il Governo non mi ha difeso” – spiegò la politica beneventana.

Pesanti le accuse mosse contro di lei (e relative a diverse vicende): associazione a delinquere, concussione, tentata concussione, abuso d’ufficio, tentato abuso d’ufficio. Per la De Girolamo il pubblico ministero Assunta Tillo ha formulato una richiesta di pena pari a 8 anni e 3 mesi di carcere. L’ex ministro ha raggiunto alle 10.15 di questa mattina il Tribunale di Benevento per seguire le battute finali di questo primo esito del processo.

Pochi minuti prima era giunto Luigi Barone, all’epoca legatissimo alla De Girolamo e oggi presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Benevento. Per Barone, anch’egli imputato, la richiesta della Procura è di 6 anni e 9 mesi. Sentenza attesa anche per Giacomo Papa, Michele Rossi, Felice Pisapia, Gelsomino Ventucci, Arnaldo Falato.

L’udienza è cominciata da pochi minuti a porte chiuse con le sole parti interessate ammesse all’interno dell’aula. Il collegio giudicante è presieduto dalla dottoressa Daniela Fallarino e completato dai giudici Simonetta Rotili e Francesca Telaro. La sentenza è prevista intorno alle 14.