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Le recenti sentenze di assoluzione di Clemente Mastella ed altri ex dirigenti Udeur sono state accolte con comprensibile soddisfazione dagli interessati ma gran parte  delle valutazioni e dei commenti vanno ben oltre i fatti. Alcuni “tifosi” presunti giornalisti, scrivono che si tratta della conclusione della inchiesta Why Not che invece non c’entra niente; altri scrivono che con tali sentenze si concludono tutti i procedimenti penali avviati con l’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dimenticando che invece ancora non c’è stato il giudizio sulla “associazione per delinquere” contestata agli stessi ex dirigenti Udeur; altri sostenitori di Mastella ritengono di poter bollare come “bieco giustizialismo” le decisioni di tutti i magistrati che finora hanno ravvisato ipotesi di reato a carico dell’ex ministro, dimenticando che anche gli arresti di Sandra Lonardo furono disposti da più magistrati e riconosciuti legittimi anche dalla Cassazione.

Evidentemente così funziona il sistema Giustizia ma di tanto Mastella, parlamentare e uomo di governo per molti anni, ha sicuramente molte più responsabilità di noi e pertanto è inutile lamentarsi per presunte congiure dei magistrati di sinistra o dei servizi segreti.  Per stare alle informazioni relative alla sentenza in discussione, occorre ricordare, ad esempio, che Mastella è stato assolto dalla accusa prima di concussione e poi di abuso d’ufficio, per aver preteso da Bassolino la nomina di un suo adepto come commissario ASI di Benevento per compensare la nomina di Del Basso De Caro quale commissario dello Iacp. Tutti ricorderanno i toni e il colorito linguaggio dell’ex ministro come emergevano dai colloqui intercettati con i suoi uomini. Effettivamente il posto rivendicato da Mastella fu assegnato a Gino Abate, (allora Udeur, poi PD, e adesso presidente della Gesesa di nuovo per nomina mastelliana). Abate poi dovette lasciare quell’incarico che fu considerato illegittimo perchè solo i funzionari regionali potevano fare i commissari all’ASI.

I magistrati napoletani hanno sentenziato che “il fatto non costituisce reato” ma solo leggendo la sentenza che sarà depositata tra 90 giorni, capiremo se quei giudici considerano lecita l’attribuzione di un incarico pubblico sulla base di contrattazione e spartizione tra politici, anche se dovesse poi risultare illegittimo. Fino ad allora, non si può certo pensare che la magistratura abbia sentenziato la liceità della lottizzazione politica di incarichi e posti di lavoro. E comunque, indipendentemente dalla verità giudiziaria che si accerta con regole e tempi spesso incomprensibili, rimane il giudizio legittimo che ogni cittadino si fa dei suoi amministratori per l’attribuzione di incarichi e posti di lavoro.

Ma per farlo occorre valutare i fatti di volta in volta e per questo da tempo chiediamo, a Mastella e Abate, di sapere come sono state fatte proprio le recenti assunzioni in Gesesa.

Il Presidente

Gabriele Corona