- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento –  Circa mille lavoratori del comparto estrattivo rischiano di perdere la propria occupazione. E’ il motivo del sit in di questa mattina davanti alla Prefettura.  In piazza accanto ai lavoratori anche Confindustria, ANCE Benevento, FILCA CISL e FILLEA CGIL. L’obiettivo è  farsi ascoltare dal Prefetto perchè solleciti il Governatore De Luca ad intervenire su una situazione che rischia di diventare incandescente.

Le parti sociali hanno anche sottoscritto un documento per spiegare le ragioni del loro malcontento. Nel testo si legge: “Le imprese di settore sulla base dì una programmazione del territorio approvata con le NDA del PRAE del 2006, e nel rispetto di tutte le procedure, hanno investito di tasca loro svariati milioni di euro per arrivare alle metrature minime previste per l’attivazione dei comparti  il tutto per pianificare il futuro delle loro attività imprenditoriali e garantire benessere e lavoro ai loro dipendenti. Le procedure avviate per tempo, a distanza di oltre undici anni non sono ancora concluse. Le imprese sono state costrette a ricorrere a procedure di ammortizzatori sociali perché non hanno dove poter lavorare. Questa situazione sta fortemente e quasi definitivamente pregiudicando circa 1000 lavoratori tra diretti e indotto (solo nella provincia) con le loro famiglie, che rischiano la perdita del posto di lavoro, essendo ormai in scadenza tutti gli ammortizzatori sociali. Le svariate riunioni svoltesi in questi anni nelle varie sedi istituzionali, dalla Prefettura al Genio Civile, non hanno ad oggi prodotto alcun risultato”.

La questione principale attiene  quindi alle normative ferme al 2006 che non consentirebbero lo sviluppo del comparto.  “Questo rappresenta un ostacolo all’ estrazione nelle cave, per questo le risorse presenti nel territorio, devono essere prese altrove.  E’ una situazione che ha ovviamente delle ricadute su tutto l’indotto”. Così le sigle sindacali. “Si tratta di posti di lavoro sottratti ad una comunità già povera. Rischiamo di far saltare la pace sociale,  bisogna rilanciare il settore dell’edilizia e di tutto settore per far partire l’economia, ridando occupazione a questo territorio. Serve una boccata d’ossigeno: “E’ necessario che ognuno faccia la propria parte. Bisogna muoversi- avvertono – per evitare il collasso.”

Giovedì prossimo si terrà un nuovo sit in, sempre dinanzi la Prefettura.