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Alla faccia dell’accoglienza e dell’inclusione. Una pagina triste di calcio dilettantistico giunge da Ceppaloni, dove domenica scorsa si è disputata la gara del campionato di terza categoria provinciale (comitato di Benevento) tra l’Intercolline Ceppaloni e la compagine We’ll Come United, guidata da mister Pietro Milano. Una squadra quest’ultima, con una mission chiara: includere, socializzare, accogliere, essendo composta da ragazzi di colore, con tante storie diverse ed una sola passione, quella del calcio.

Al momento dell’arrivo presso l’impianto di San Leucio, il tecnico ospite ha fatto presente ai padroni di casa che Omar Jammeh, tra l’altro ex di turno, avrebbe voluto fare l’assistente di parte (una presenza fisica senza potere decisionale) nonostante il tesseramento non fosse ancora stato perfezionato. Nessun problema per l’Intercolline, che ha lasciato fare con tanto di pacca sulla spalla e “chiudiamo un occhio”. Sul campo ha vinto il We’ll Come United  per 2 a 3 ma il risultato non è stato omologato. Motivo? Ricorso da parte dei padroni di casa per posizione irregolare dell’assistente (tra l’altro posizionato sotto la tribuna, dove per cavalleria dovrebbe andarsi a prendere le intemperie quello di casa). 

“Davvero una cosa deplorevole – ha dichiarato mister Milano – che va contro i principi ed i veri valori dello sport. Le regole ci sono e devono essere rispettate, ma avevo avvisato la squadra avversaria che mi aveva dato ampie garanzie. Oggi, dopo un’imprese sportiva, mi ritrovo sconfitto e con i ragazzi affranti per l’accaduto. Lo sport è altro, stupido io a credergli, il calcio di terza categoria dovrebbe essere altro, soprattutto quando in campo scende una squadra che non ha certamente l’obiettivo di scalare campionati ma di fare aggregazione ed inclusione”.