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E’ il grande regista italiano Pupi Avati uno dei protagonisti più attesi di questa nuova serata del Bct. Nella suggestiva cornice dell’Arco del Sacramento sarà proiettato il suo film “Lei mi parla ancora“. E a parlare, pochi minuti prima dell’evento, è stato proprio Pupi Avati. Sollecitato dalla stampa presente, il regista si è lasciato andare ad alcune considerazioni sullo stato di salute del cinema: “La ripresa? Non ci sarà mai, almeno del cinema per come lo abbiamo inteso per anni. La sala cinematografica è infatti destinata al tramonto, sostituita dalle piattaforme digitali che continuano ad aumentare la quantità, ma non la qualità, delle proposte. Ormai la gente si è abituata a selezionare e giudicare i contenuti nel giro di pochi minuti, utilizzando la mannaia del telecomando. Andare al cinema, invece, richiede impegno e mille attenzioni”.

Non per questo, però, bisogna rinunciare ai sogni. Un messaggio diretto soprattutto alle giovani generazioni che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema: “Per fare un film basta avere un mondo da raccontare. Tutti noi abbiamo storie personali che possono meritarsi un racconto”. E lui, Pupi Avati, di cose da raccontare ne ha ancora: “C’è sempre qualcosa che non hai visto, una persona che non hai conosciuto, un incontro che non hai fatto. Quando vai avanti con l’età subentra sempre questo senso di inadempienza. E questo a prescindere dalle cose che uno ha effettivamente realizzato”.