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Benevento – L’Azienda Ospedaliera Rummo di Benevento, in relazione alla vicenda che ha coinvolto il mediatore culturale Musah Awadu, ha inviato un nota stampa in cui smentisce categoricamente le accuse di razzismo lanciate dal 37 enne ghanese nei confronti di un’infermiera. Di seguito la nota completa:

“Le notizie di stampa riguardanti un inqualificabile episodio di intollerante razzismo all’indirizzo di un mediatore culturale, che si sarebbe verificato presso il Pronto Soccorso della nostra Azienda Ospedaliera, hanno provocato profondo sconcerto ed indignazione alla Direzione Generale, che, da subito, ha provveduto ad incaricare la Direzione Medica di Presidio di condurre un’indagine per accertare, nei termini precisi ed in tempi rapidi, i fatti denunciati, onde assumere tempestivamente gli eventuali e severi provvedimenti conseguenti“.

Dalle risultanze dell’inchiesta, – si legge nella notaderivanti dall’ascolto degli operatori presenti, emergerebbe, comunque, una realtà dei fatti diametralmente opposta a quella rassegnata alla stampa. All’inverso, la dipendente chiamata in causa ha concretamente dimostrato con una pregressa attività di volontariato in Africa una profonda sensibilità all’accoglienza di chi, a causa di guerre o di povertà, è costretto a lasciare i lidi natii. In presenza di un’accusa tanto infamante, la dipendente in questione ha presentato denuncia a salvaguardia della propria onorabilità”.

La difesa – concludono dall’Azienda Ospedalieraintransigente dell’umana dignità e la condanna di ogni intolleranza non può e non deve condurre all’opposto a punizioni sommarie sulla base di calunnie non suffragate da prove tangibili”.