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Benevento – “E’ stato un piacere conoscerci“. Molto probabilmente si chiuderà così la breve, brevissima esperienza italiana di Loic Remy. L’arrivo in Italia, i controlli medici, la visita a Benevento e il primo contatto con staff tecnico e futuri compagni. Istantanee delle ultime due settimane di quello che sembrava essere il primo colpo della Strega dopo la promozione aritmetica in serie A. Nell’organico 2020/21 dei giallorossi, invece, il nome del francese difficilmente comparirà.

Si era affrettato a salutare tutti l’ex Lille, rispedendo al mittente l’offerta di rinnovo del club francese. Ad attenderlo c’erano l’Italia e il triennale messo sul tavolo dal presidente Oreste Vigorito. Tutto fatto, anzi no. Una situazione già vissuta in passato da Remy e tornata beffardamente a galla.

Le prime avvisaglie risalgono al 2010, quando l’attaccante passa dal Nizza al Marsiglia. In quella circostanza viene riscontrata una piccola anomalia cardiaca che ne rallenta il trasferimento. E’ necessaria una risonanza magnetica per fugare i dubbi e permettere al classe 1987 di diventare un nuovo giocatore dell’Olympique. Estate 2014, ci risiamo. Il Liverpool decide di puntare sul calciatore, all’epoca di proprietà del Qpr ma in prestito al Newcastle. I Reds organizzano un volo per farlo arrivare direttamente a Boston e permettergli di aggregarsi alla formazione di Brendan Rodgers. Nulla da fare. Le visite mediche fanno emergere la stessa anomalia cardiaca di quattro anni prima convincendo il Liverpool a non tesserarlo.

La carriera di Remy prosegue ugualmente, portandolo a calcare i campi di Premier, Liga e Ligue 1. Non calcherà, salvo ulteriori sorprese, quelli della serie A perché le regole in Italia sono meno permissive rispetto a quelle di altri Paesi. “Au revoir Remy, ce fut un plaisir de vous rencontrer“.