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Sant’Agata de’ Goti – E’ tornata al culto dei fedeli la Statua di Santa Lucia dopo un restauro durato 4 mesi e che ha visto l’icona lignea affidata alle mani sapienti del maestro Mariano Tubelli.

Parliamo di una statua del ‘600 che secondo don Franco Iannotta, guida della parrocchia dell’Annunziata che ha commissionato il restauro, potrebbe risalire addirittura al 1521. Ma l’importanza dell’icona va ben al di là del suo valore artistico. Forte è infatti la devozione dei fedeli verso l’icona conservata presso la chiesa rupestre di Santa Lucia “sopra la pentoma”. E quest’anno alla festa del 13 dicembre che vede centinaia di persone recarsi a piedi sulla rupe dove fu costruita la chiesetta, parteciperà anche il vescovo don Mimmo Battaglia.

Un restauro quello appena conclusosi, ormai non più rinviabile. E pensare che, in origine, la figura non era quella della santa siracusana. La statua nasceva infatti come icona della Madonna. Poi, negli anni, l’adattamento, fino ad assumere le sembianze che i fedeli della parrocchia santagatese ricordano.

Il passare degli anni, qualche urto e le tarme avevano sfigurato l’icona sacra ed il legno aveva perso colore e resistenza. Quattro mesi fa don Franco Iannotta aveva così affidato la statua a Mariano Tubelli. Autore, tra l’altro, anche del presepe monumentale che nel mese di dicembre arricchisce una delle cappelle della chiesa dell’Annunziata.

Il mio lavoro – ha spiegato Mariano Tubelli ad Anteprima24 – è iniziato con la ricostruzione di un braccio e della testa. Poi sono intervenuto sull’intera statua rinforzandone la struttura. A quel punto è arrivato il momento di ridare colore alla statua”.

Come si presentava la statua prima del restauro

La prima notizia che si ha della statua – racconta invece ad Anteprima24 don Franco Iannottarisale al 1701. Essa è venerata nell’omonima chiesa che già nel 1521 risulta costruita sopra ‘la pentoma’, cioè una rupe scoscesa e di non facile accesso. Quando nel 1985 la statua fu restaurata presso il laboratorio della Soprintendenza di Caserta, essa fu purificata da aggiunte fatte in cartapesta e rilevò tutta la sua bellezza. Gli esperti affermano che la scultura lignea risaliva al ‘600”.

Dopo circa trent’anni – spiega ancora il parroco dell’Annunziata – l’icona presentava qualche lesione, alcune lacune di policromia e soprattutto era invasa dalle tarme. Ho ritenuto di affidare al maestro Mariano Tubelli, già noto per la sua competenza, il ripristino della statua. Il risultato è stato davvero entusiasmante”.

La devozione dei fedeli – racconta don Franco – verso il piccolo santuario si perde nei secoli. Anche oggi questa devozione molto sentita, considerando che il 13 dicembre, festa della santa, centinaia di fedeli provenienti da molteplici località non solo della città, si recano in pellegrinaggio. E quest’anno parteciperà alla festa anche il nostro vescovo don Mimmo per celebrare l’eucarestia nel primo pomeriggio. Sarà un motivo in più per continuare a narrare la storia che i nostri padri, motivati dalla fede, hanno scritto costruendo con tanti sacrifici un luogo di culto sopra una pentoma”.