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Tutt’altro che un bluff. Mastella alle dimissioni ci sta pensando seriamente. D’altronde se è vero che dal punto di vista ufficiale una crisi a palazzo Mosti ancora non è stata aperta, il fatto che la maggioranza di governo sia ormai sul punto di implodere è sotto gli occhi di tutti.

E l’ex Guardasigilli lo ha ribadito più volte: di lasciarsi cuocere a fuoco lento proprio non ne ha voglia. E la possibile creazione di un nuovo gruppo consiliare, su input dell’ex compagno di avventura Mosé Principe, costringerebbe il sindaco a ‘trattare’ su tutto e con tutti per conservare la fascia tricolore. Una prospettiva che Mastella neanche vuole prendere in considerazione. Anche le vicende degli ultimi giorni, poi, pensiamo alle polemiche a microfoni spenti determinate dal rimescolamento delle deleghe e anche al coinvolgimento di consiglieri di maggioranza in questioni ora all’attenzione della magistratura, giocano a favore di un ‘rompete le righe’.

Guai, però, a pensare a una resa. Nelle riflessioni in corso, condivise con pochi fedelissimi, c’è anche l’ipotesi di una nuova corsa per palazzo Mosti.

Anzi, a dirla tutta, se davvero Mastella dovesse decidere di porre fine adesso alla consiliatura, le chances di una sua ricandidatura sarebbero altissime.

Via le ‘mele marce’, Mastella si ripresenterebbe agli occhi degli elettori affiancato da chi in questi anni ha dato prova di affidabilità e da tanti volti nuovi.

Alla città, inoltre, si consegnerebbe come colui che ‘ha detto no ai ricatti’.

E ancora: la concomitanza delle elezioni regionali campane restituirebbe al sindaco una posizione di forza nei confronti dei partiti del centrodestra, nel Sannio sempre meno ‘amici’ negli ultimi tempi ma verosimilmente costretti a sedersi al tavolo su ‘prudente suggerimento’ proveniente da Roma e Napoli.

Infine, il voto anticipato spiazzerebbe completamente gli avversari. Inutile girarci attorno: né il Partito Democratico, né il Movimento Cinque Stelle oggi sarebbero pronti alla competizione elettorale. E anche i protagonisti di “Civico 22” dovrebbero rivedere i propri piani, ricalibrando per l’immediato un percorso costruito per la primavera del 2021.

E non deve sfuggire un dato: quelle elencate sopra sono tutte carte che Mastella non potrebbe più giocarsi il prossimo anno. Ecco perché le dichiarazioni affidate a Facebook questa mattina non vanno sottovalutate: un errore ridurle a semplice sfogo.

Attenzione, però, ai tempi: per votare già nella prossima primvare (15 aprile – 15 giugno) le eventuali dimissioni dovrebbero concretizzarsi (diventare quindi irrevocabili) entro e non oltre il 24 febbraio, dal 25 in poi si voterebbe nel 2021.

Allora, per chiudere, subito dopo la storica visita in città del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Mastella potrebbe realmente dire basta. Avrebbe poi, per legge, venti giorni di tempo per decidere se ritirare o meno le dimissioni. Lasso di tempo che il sindaco utilizzerebbe per valutare le reazioni di amici e nemici e ponderare bene il da farsi, anche analizzando gli scenari successivi alle elezioni regionali in Emilia Romagna (in programma il prossimo weekend), tappa decisiva per capire cosa accadrà in Campania.

Insomma, può accadere davvero di tutto. Pure che Mastella, smentendo il principio che era alla base del più famoso dei quiz di Mike Bongiorno, decida allo stesso tempo di lasciare… e tentare il raddoppio.