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“Un esempio di civiltà”. Il Presidente di Confindustria  Oreste Vigorito cosi ha definito il  Protocollo d’intesa  firmato tra Confindustria e Casa Circondariale di Benevento su “Laboratori di lavoro: opportunità per l’impiego di persone detenute”.

Il documento intende favorire la rieducazione e l’inserimento socio lavorativo di detenuti in condizione di vulnerabilità con la promozione di percorsi formativi  e opportunità di lavoro all’interno del carcere. All’iniziativa parteciperanno anche l’Asia, partecipata dal Comune capoluogo, e un’altra azienda privata, l’Erbagil: anche grazie a questi Soggetti viene offerta la possibilità di formazione e quindi opportunità  di lavoro a persone attualmente recluse. Ad aprire la Conferenza stampa, moderata da Anna Pezza, è stato il direttore del Carcere Gianfranco Marcello: “Un esempio di buona prassi. Il protocollo è un punto di partenza. Il Carcere è parte della società,  del territorio”.

Clelia Crisci di Confindustria Campania ha sottolineato come sia importante la parte sociale in questi protocolli: “Confindustria  Benevento si è mossa in anticipo e ha voluto fortemente questo progetto”.

L’assessore comunale di Benevento all’Ambiente Alessandro Rosa ha spiegato il ruolo  del Comune: “Noi con l’Asia forniremo una compostiera l’interno del carcere che con il suo personale qualificato potrà effettuare formazione ai detenuti che vorranno capire come gestire una compostiera in un luogo dove è presente l’organico. Vogliamo dare un vantaggio sia all’azienda che ai cittadini”.

Donato Madaro amministratore delegato dell’Asia ha definito best practice questo protocollo: “la compostiera sarà installata in un luogo strategico. Verrà trasformato  in fertilizzante”. Gilda Benevento per Erbagil ha sottolineato come loro si soffermeranno sulle tecniche di coltivazione e la loro valorizzazione.

A chiudere la conferenza il presidente di Confindustria Oreste Vigorito: “Vogliamo che sia rivalutato l’uomo nella società. Le aziende metteranno a disposizione le loro competenze e capacità e rivalutare il sistema carcerario. Indicare alle persone una strada casomai coltivare delle piante officinali. Pure se recupereremo un solo detenuto sarà un fatto importantissimo”.