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Uno sguardo alla platea e si comprende in pieno l’importanza della posta in palio. Nella sala consiglio della Rocca, dove è convocata l’assemblea dei sindaci sanniti, non cadrebbe uno spillo a terra. A sollecitare il protagonismo degli amministratori è la nuova tariffa sui rifiuti deliberata dal presidente Di Maria. L’aumento previsto, pari a 14,57 euro pro capite, ha scatenato la furia delle fasce tricolori. E inutile si rivela la lunga relazione di Carmine Agostinelli, amministratore unico della Samte nonchè sindaco di San Bartolomeo in Galdo. Parla di “operazione verità“, Agostinelli, che riporta le ragioni dell’aumento all’interno del nuovo piano industriale. “Discutiamo di tutto, ma partiamo dai numeri” – ribadisce più volte. Una arringa respinta dalla sala. Né trova maggiori fortune Antonio Pio Morcone, advisor legale della partecipata e pure sindaco di Castelfranco in Miscano. Per la verità, Morcone neanche riesce a esaurire il proprio intervento. Appena ricorda il ruolo, in negativo, giocato dai sindaci nella crisi Samte, con la guerra giudiziaria sulla tariffa poi persa due anni fa, si innesca un durissimo botta e risposta con Clemente Mastella. Più volte il sindaco di Benevento minaccia l’uscita dall’aula, lamentando un riferimento al Comune capoluogo “intellettualmente disonesto perché non fummo gli unici a ricorrere” e rivendicando il diritto di adire le vie legali in tutela delle cittadinanza. “Quando si assumono atti bisogna essere consapevoli delle conseguenze, le belle parole non servono” – la replica dell’advisor. Ne passano di minuti prima che ritorni il sereno. Ma a quel punto la relazione di Agostinelli è già un corpo estraneo alla discussione. L’attenzione è tutta sui 14,57 euro di aumento. “I cittadini non pagheranno, più probabile che ci ammazzino per strada” – incalza Mastella. “Piuttosto, – prosegue – facciamo fronte comune affinchè siano il Governo, che ancora non paga i costi della gestione post mortem delle discariche, e la Regione, in base a un principio di solidarietà che fino ad ora ha rispettato soltanto il Sannio, a coprire il costo di quei 4 milioni che volete far pagare alla popolazione“.

Una premessa, alla fine, della contrarietà dei sindaci, tutti (o quasi) concordi nel chiedere la sospensione della delibera che istituisce l’aumento. Richiesta, ed è questa la notizia, non rigettata affatto dal presidente Di Maria che ora riunirà i suoi tecnici per valutare la percorribilità della soluzione. Entro 48 ore, il Presidente della Provincia scioglierà le riserve.