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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del consigliere provinciale Giuseppe Antonio Ruggiero sulla questione rifiuti.

“Una farsa che potrebbe costare tantissimo al Sannio. Il teatro andato in scena venerdì alla Rocca dei Rettori, se non fosse per gli esiti drammatici che ne potrebbero scaturire, sarebbe una delle più grandi interpretazioni messe in scena dal Sindaco di Benevento. In un solo colpo ha delegittimato Presidente della Provincia ed Amministratore Unico della Samte ergendosi a paladino dei Sindaci e dei Sanniti, manifestando la volontà di non pagare quanto determinato dal Presidente Di Maria. Quindi niente di nuovo visto che il vizio di non pagare la spazzatura è abitudine ormai consolidata del Sindaco di Benevento”.

“Ma questa volta la questione è seria, – continua Ruggiero –  perché l’Amministratore Unico di Samte, Carmine Agostinelli, ha necessità di fondi per gestire tutto il post mortem delle discariche presenti sul territorio Sannita e perché se dovesse riaprirsi il concordato della Samte altro non significherebbe che il fallimento stesso della società provinciale e con il serio rischio di dissestare le finanze del socio unico, cioè quelle della Provincia di Benevento. A questo si aggiunge anche la speculazione attuata dalla Gisec S.pa.a che ha chiesto ai Comuni che conferiscono presso il proprio impianto di Santa Maria Capua Vetere un aumento del 25% rispetto a quanto dovuto per lo smaltimento dell’indifferenziato, raggiungendo l’importo di 260 euro”.

“Tutto questo non è sopportabile ne per i Comuni – aggiunge il consigliere provinciale – ma soprattutto per i cittadini sanniti. Intanto il Sindaco Mastella chiede al Presidente Di Maria di avviare una vertenza con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la Regione per chiedere la perequazione dovuta al Sannio considerato che nelle nostre discariche è presente ben l’88% di rifiuto proveniente dalle altre Province. Peccato che la perequazione debba essere applicata per norma regionale alle altre società provinciali, come ad esempio la Gisec nel cui consiglio di Amministrazione siede anche il Presidente dell’Asia, Donato Madaro, nominato dall’Amministrazione Mastelliana alla guida della società comunale che gestisce la raccolta dei rifiuti della città capoluogo. Evidentemente, in periodo preelettorale, è più semplice contestare la Regione Campania, che ha persino sottoscritto il concordato per salvare Samte, che non le altre province campane. Naturalmente l’amnesia Mastelliana non si ferma solo al fatto di non ricordarsi di pagare la Samte con i soldi versati dai propri contribuenti, ma continua dimenticandosi persino che il Presidente della Provincia e l’Amministratore unico di Samte sono entrambi delle sue creature, e fare ricorso alla delibera che stabilisce in quasi 15 euro ad abitante quanto i comuni debbano versare a Samte, significa sfiduciarli innanzi all’assemblea dei sindaci per cercare evidentemente di salvare unicamente se stesso. Il paradosso raggiunge l’apice quando afferma che tutti coloro che hanno gestito Samte in passato dovrebbero pagare per quello che anno fatto e per la loro incapacità, non sottolineando però che quel management oggi è totalmente traslato nell’Asia sotto la sua Amministrazione. Inoltre nel ristretto club di personaggi che sta mettendo in ginocchio il ciclo dei rifiuti in Provincia di Benevento vi è anche il Presidente dell’ATO, sindaco di Casalduni, anche esso di nomina Mastelliana, che all’assemblea dei sindaci è stato letteralmente latitante. Tutti avrebbero voluto ascoltare le parole di chi dovrà prendere, per normativa regionale, la gestione del ciclo dei rifiuti in futuro, anche alla luce della volontà di tutti i Sindaci di far ripartire lo Stir di Casalduni, eventualità questa a cui in verità si è sempre opposto. Quindi si ci oppone all’impianto di compostaggio di Sassinoro, dove fra i tanti sit in vi sono anche quelli della signora Mastella, ci si oppone alla riapertura dello Stir di Casalduni, come manifestato negli anni e negli atti dallo stesso presidente dell’ATO nelle vesti di sindaco di Casalduni, si rallentano i tempi per la procedura d’appalto per la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo, non si chiede ufficialmente la perequazione alle altre società provinciali, non si stabilisce una tariffa unica di conferimento per tutti i Comuni che come disperati vanno alla ricerca di altri siti dove sversare i propri rifiuti, e non si attiva l’ATO rifiuti, chiedendo invece come fatto da Mastella una commissione di tre sindaci da affiancare al Presidente della Provincia, quando ce ne sono ben dieci che da mesi sono parcheggiati senza capire cosa dovranno fare. Pare che questa Amministrazione provinciale sia arrivata al capolinea e rischia di scivolare proprio sul ciclo dei rifiuti, solamente che questa volta il teatrino della politica non potrà arginare quella che si preannuncia la più esplosiva situazione a cui la politica sannita è chiamata  dare una risposta”.