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Benevento – Un’architettura condivisa, partecipata e per pianificare la gente e non solo la città. Collettività, rigenerazione urbana complessa e sostenibile. Questi i temi caldi partoriti dall’incontro promosso da Ida Santanelli e l’arch. Gianmarco Coviello, presidente dell’associazione “Opinio Publica”, patrocinato dalla Provincia di Benevento, dall’Ordine degli Architetti, dall’ANCE Benevento e dall’Università del Sanni. Obiettivo coinvolgere più soggetti al dibattito sulla trasformazione urbana che conduca alla valorizzazione della città.

Ospite illustre l’arch. Antonio Troisi di MTA Associati di Milano e partner nello studio Giancarlo De Carlo e Associati. Troisi, partendo dal lavoro di ricerca dell’architetto De Carlo ha esposto due esperienze che hanno permesso il raggiungimento di risultati ed interessanti sia nell’ambito di interventi su edifici pubblici sia nella pianificazione urbana. I due esempi descritti dall’Architetto Troisi riguardano il quartiere di edilizia popolare di Terni, costruito negli anni 70’ e pensato per gli operai delle acciaierie e l’edificio La Data di Urbino.

La struttura, costruita da Francesco De Giorgio nel 1500, per anni è stata abbandonata ma ora vive un fermento culturale, architettonico e produttivo senza precedenti grazie alla condivisione di idee e alla partecipazione di associazioni, università, enti, aziende, istituti d’arte e musica che ha portato alla progettazione di un Osservatorio della Città. Un equilibrio del disordine che potrebbe essere esportato, in teoria, anche a Benevento per una reale costruzione della comunità.

Peccato che in pratica le difficoltà sono tante così come le opere incompiute a Benevento frutto di un disegno urbanistico campato in aria. Parco Cellarulo ne è l’esempio lampante, senza dimenticare al “mostro” costruito dinanzi al Duomo o al Lungo Sabato Boulevard. Non se la passano meglio quelle completate e mai messe a sistema. Basti pensare alla situazione della Spina Verde abbandonata al degrado e al vandalismo e che grazie all’impegno di associazioni locali prova a prendere finalmente vita. Percorso tortuoso viste le ostilità dell’amministrazione ma comunque tracciato da una parte della città che non vuole perdere un’opera che, nella sua idea iniziale, avrebbe dovuto aggregare e creare comunità attorno al Rione Libertà come l’Architetto Troisi oggi ha auspicato e spiegato sulla scorta di esempi positivi e buone pratiche.

Discorso amministrazione. Assente il Sindaco Mastella, a farne le veci, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Benevento, Antonio Reale che ha esordito accusando la vecchia amministrazione Pepe di aver creato dei danni incredibili: “Abbiamo ereditato una situazione indecente e disastrosa. Il PUC va assolutamente rivisto, lo ha detto anche l’ex Sindaco Pepe. Noi ci stiamo provando a cambiare questa città. Stiamo recuperando risorse: dal bando periferie, ai PICS per ripristinare vecchie opere e rimettere in sesto il patrimonio cittadino esistente”.

Parole, progetti, idee da condividere con la cittadinanza per creare una smart city, o meglio una smart land, sfruttando le professionalità e aprendosi al dialogo. Ida Santanelli, promotrice dell’incontro, sottolinea: “Tutte le classi dirigenti e professionali devono contribuire ad elevare la qualità istituzionale della nostra città. Questo è un momento fondamentale da sfruttare su due direttrici strategiche: sviluppo dei servizi complessi e una vera strategia di marketing territoriale”.