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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del consigliere provinciale del Pd Giuseppe Antonio Ruggiero: “La problematica dei rifiuti nel Sannio presenta altri epiloghi, purtroppo ampiamente predetti. Era stato annunciato il licenziamento di ben quarantuno lavoratori della Samte, la cui cassa integrazione sarebbe finita ad agosto, e tutto ciò si è regolarmente verificato. Gli appelli mediatici per una proroga della cassa integrazione, continuamente annunciati dall’On. Sandra Mastella, e tanto sbandierati sulla stampa locale, si sono dimostrati inutili anche perché il fermo dello Stir dimostra la non continuità operativa della società.

Invece può essere solamente definita teatralità la modalità con cui si sta gestendo il ciclo dei rifiuti in Provincia di Benevento, e le cui anteprime sembrano non finire mai, scendendo sempre di più nel ridicolo. Siamo partiti dalla riunione al Comune di Benevento in cui il Sindaco Mastella ha sfiduciato nei fatti l’operato del Presidente Antonio Di Maria e dell’Amministratore di Samte Carmine Agostinelli quando, convocando tutti i Sindaci sanniti a Palazzo Mosti, ha dichiarato di volersi opporre al pagamento dei quasi 15 euro ad abitanti richiesti dalla Provincia di Benevento per la gestione delle discariche presenti nel Sannio.

Lo stesso episodio si è ripetuto poi il giorno dopo alla Rocca dei Rettori durante l’assemblea dei Sindaci, in cui Clemente Mastella vestito nei panni di un capopopolo alla guida di decine di Sindaci, questi purtroppo ignari dell’opera teatrale  in corso, proponeva l’annullamento della delibera che fissava in circa 15 euro per ogni abitante l’importo da versare alla Provincia di Benevento per la gestione dei siti post mortem. Ma perché l’opera fosse apparentemente completa, dopo l’anteprima e la prima è andata in scena anche la replica, con un tavolo tecnico formato da alcuni sindaci che in barba a quelli eletti, e che rappresentano legittimamente  l’ATO rifiuti, hanno semplicemente deciso, evidenziando anche le morosità di alcuni di loro, di delegare ad un esperto la risoluzione del problema.

Purtroppo ad oggi non si è visto alcun esperto, tanto meno la definitiva soluzione della problematica che porterà i cittadini sanniti a pagare ulteriori 300 mila euro per gestire  discariche colme di rifiuti e per giunta provenienti da altre province. Ma l’opera messa in scena essendo stata scritta da veri letterati non si conclude in questo modo, perché da commedia si trasforma purtroppo in tragedia raggiungendo livelli a dir poco paradossali.

Come se tutto ciò chè è successo non dovesse bastare, il presidente della Provincia Antonio Di Maria dichiara pubblicamente di metterà in liquidazione la Samte,  e il giorno dopo deve ritratta dimenticando che l’ATO per assumere l’impiantistica oggigestita dalla Samte ha bisogno prima dell’individuazione di un gestore  attraverso  una regolare procedura di affido, ma soprattutto confrontarsi con la procedure di  concordato attualmente in essere.

Lo stesso Presidente della Provincia, successivamente, ha chiesto  di accedere agli atti per comprendere le procedure che hanno portato alla nomina, per giunta all’unanimità, del nuovo direttore  dell’ATO  Massimo Romito, dimenticando che il Presidente dell’Ato, Iacovella, e diversi  rappresentanti, fra cui Michele Napolitano e Giovanni  Quarantiello, fossero della sua stessa compagine politica. Nonostante tutto questo, la fine di tale indecoroso spettacolo non trova conclusione se pensiamo che il Presidente della Provincia di Benevento ha convocato per lunedì un consiglio provinciale straordinario per contrastare la volontà della SAPNA Sp.a. di portare a Benevento circa 16.500 ecoballe prodotte per il fermo del termovalorizzatore di Acerra, senza spiegarci minimamente cosa sia successo nella riunione del 9 agosto in cui a leggere i documenti si assunsero decisioni in merito ed in cui erano presenti rappresentanti sanniti.

Intanto il settore è sotto una chiara speculazione degli operatori e per cui a pagare sono unicamente i cittadini sanniti, considerato che sono arrivate alle stelle i costi per lo smaltimento dell’indifferenziato e dell’umido. E’ evidente che l’attuale situazione può essere attribuita unicamente all’attuale governance di centro destra che regge gli assetti della Provincia, del Comune di Benevento e all’Ato rifiuti. Inoltre è gia il secondo consiglio provinciale in cui non vengono portate in discussione le interrogazioni del Partito Democratico sul possibile conflitto di interesse dell’Amministratore Samte e delle relative indennità corrisposte, cosi come già certificato dall’ufficio partecipate della Provincia di Benevento”.