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Benevento – Se non vivessimo la frenesia della modernità saremmo consapevoli di essere davanti a un’idea del tutto normale. A renderla rivoluzionaria sono i gusti e le tendenze che animano i giorni nostri, dominati dalle mode e dal consumismo. Ecco perché riportare il cinema d’ autore a Benevento non è poi un’iniziativa così scontata. L’obiettivo è rianimare un’arteria ultimamente isolata dalla mancanza di qualsiasi attrattiva, quella che un tempo era dominata dall’imponente Cinema San Marco, prossimo alla riapertura.

Da una parte l’Arco di Traiano, dall’altra il Corso Garibaldi e piazza Roma; nel centro, appunto, una sala cinematografica che negli ultimi cinquant’anni ha segnato l’infanzia – e non solo – di almeno tre generazioni. Una fotografia perfetta del centro storico, di quelle che il cinema non vuole lasciarsi sfuggire. Un’atmosfera da “Nuovo Cinema Paradiso”, la celebre pellicola del 1988 di Giuseppe Tornatore. Perché in centro sembrerà di rivivere la gioia degli appassionati di uno spettacolo che nessun “home theatre” riuscirà mai a ricreare nonostante il perfezionamento della tecnica

A dare nuova linfa alle proiezioni è il regista irpino Giambattista Assanti (nella foto), ideatore della rassegna “Giugno Cinema” che animerà il San Marco dai prossimi giorni. A questo evento spetterà l’onore di alzare il sipario sulla nuova stagione del “San Marco”. Si partirà il 2 giugno con la proiezione de “il Giovane Karl Marx” (in anteprima cittadina fino al 5 giugno) per poi proseguire con titoli come “Nobili Bugie”, “Ultimo Tango a Parigi”, “Ritorno in Borgogna”, “Benvenuti a casa mia”, “Tulipani”, “C’Est la vie” e “L’Arte della Fuga”. Il programma dettagliato sarà svelato lunedì (lo trovate qui), intanto è proprio il regista Assanti a tracciare ad Anteprima 24 le linee guida di un progetto che racchiude al suo interno tratti dall’alto valore simbolico e culturale. 

Benevento riapre le sue porte al cinema d’autore. Verrebbe da dire che la vera anomalia è che la cosa faccia notizia: 

“E’ vero, è esattamente così. Non stiamo facendo nulla di straordinario, eppure siamo davanti a un fatto inusuale. Credo che per storia, tradizione e fermenti culturali una città come Benevento non può vivere senza questo tipo di cinema. Non vogliamo contrapporci totalmente alle produzioni americane, ma vogliamo offrire alle persone un’alternativa, una strada diversa rispetto a ciò che arriva da oltreoceano. L’industria del cinema sta andando verso una precisa direzione, proviamo a invertire il trend, nel nostro piccolo”. 

Lei è di Mirabella Eclano, ha alle spalle esperienze importanti tra le quali spicca il film del 2015 “Ultima Fermata”, candidato al David di Donatello con Claudia Cardinale. Cosa l’ha spinta a puntare su Benevento?

“Diciamocela tutta, Benevento non è come tante altre città della sua dimensione. Qui c’è qualcosa di magico, di storico, si respira cultura. Non è pensabile che la gente qui per andare al cinema debba per forza prendere la macchina e raggiungere i multisala. Nulla contro di loro, ci mancherebbe, ma una proiezione in centro avvicinerebbe al cinema anche chi ha fatica a muoversi. E poi l’intenzione è quella di andare un po’ al di là della logica che spinge le persone a mangiare patatine e bere coca cola in quelli che somigliano tanto a centri commerciali. Qui si vede un film, si fa un giro in centro, si mangia una pizza. Benevento ha un centro storico bellissimo, va vissuto sia prima che dopo la proiezione”. 

La formula prevede che uno spettacolo possa arrivare a costare meno di tre euro. Una scelta dettata da cosa, in particolare?

“E’ chiaro che dietro ogni attività ci debba essere un guadagno, ma l’obiettivo primario è consentire alle persone di riavvicinarsi al cinema d’autore e consentire anche ai più giovani di riscoprire il piacere di godere di certi spettacoli. E’ vero, i biglietti non costano tanto, abbiamo scelto di mettere il cinema al primo posto e per questo le proiezioni ci saranno alle ore 18, alle 20 e alle 22, per venire incontro alle esigenze di tutti”. 

Il San Marco riapre dopo oltre due anni, quali sono le condizioni in cui versa?

“Se la cava abbastanza bene (sorride ndr.). Scherzi a parte, qualche poltroncina andrebbe sostituita, ma questi sono problemi di poco conto. Il proiettore funziona bene, l’ambiente è perfetto. Spero che in tanti accetteranno il nostro invito. Colgo l’occasione per ringraziare l’Anpi e il presidente Amerigo Ciervo che in qualità di associazione ci stanno dando una grande mano. Speriamo di estendere la collaborazione a tante entità in modo da creare un prodotto fruibile, oltre che un indotto che lasci tutti soddisfatti”. 

L’idea in sé come è nata?

“Non ci ho pensato su due volte. Lessi della ritrovata agibilità del San Marco e qualche giorno dopo contattai i gestori. Mi trovavo a Benevento per lo spettacolo di carlo Buccirosso al teatro Massimo, incontrai i responsabili e trovammo subito un accordo. Spero sia un nuovo inizio per Benevento e per il cinema beneventano, noi siamo pronti”.