- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Le prime immagini della nuova avventura lo ritraggono sorridente all’uscita principale dell’aeroporto di Lima. Ad attenderlo una squadra di giornalisti e qualche tifoso che urla il suo nome per ottenere un semplice saluto. Gianluca Lapadula sorride, alza la mano e li accontenta. Poi sale nell’auto che di lì a poco lo condurrà nel quartier generale della Nazionale di Gareca, impegnata in due sfide cruciali per il cammino verso il Mondiale 2022 in Qatar. Il 14 novembre a Santiago de Chile la Blanquirroja sarà ospite di Vidal e Sanchez, in un match particolarmente sentito, vista la storica rivalità. Quattro giorni più tardi, invece, il Perù ospiterà l’Argentina di Leo Messi a Lima. 

Lapadula ha scelto di abbracciare il Perù in un momento ben distante dall’ordinario, non solo per la pandemia che sta mettendo tutti sotto scacco. La nazione è stata recentemente scossa da un vero caos politico, considerato che poche ore fa il Congresso ha destituito il presidente Vizcarra, giudicato “moralmente incapace” di guidare il Paese per problemi di corruzione legati a una sua vecchia esperienza da governatore della provincia meridionale di Moquegua. L’attaccante del Benevento è dunque, di fatto, in un Paese senza guida politica. Il ché rende addirittura iconiche le foto dei cittadini in strada a protestare indossando la sua maglia.

 

Come se non bastassero le vicende terrene, aloni mistici stanno pian piano emergendo sulla scena tra notiziari h24 dedicati a ‘Lapagol’ e alla sua decisione di accettare la corte del commissario tecnico Garreca. Secondo il quotidiano AP Noticias il celebre guaritore Don Abel avrebbe portato a termine un rito propiziatorio in onore dell’attaccante, consacrandolo alle divinità delle montagne delle Ande e alla Madre Terra. Il tutto per far sì che il ‘9’ faccia gol: “Lapadula, ti farò fiorire per farti segnare contro il Cile e l’Argentina”, ha detto lo sciamano. Una richiesta di intercessione in piena regola, lo sciamano è convinto che funzionerà. Non ci resta che attendere.