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Benevento – Per la Giornata Mondiale della sclerosi sistemica,l’Ospedale San Pio di Benevento ha promosso una iniziativa di sensibilizzazione e di studio sulla patologia che colpisce in particolare le donne. L’iniziativa, voluta dal direttore  del nosocomio Mario Ferrante, si è svolta nella Sala Conferenze del complesso ospedaliero beneventano che può essere annoverato, come ha dichiarato Ferrante: “una vera eccellenza nello studio e nel trattamento della malattia insieme a Potenza per tutto il Mezzogiorno”.

La sclerodermia, che è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che insorge generalmente tra i 20 e i 40 anni con una maggiore frequenza nelle donne, ha buone possibilità di cura, soprattutto se viene diagnosticata in tempo utile. Ogni anno nel nostro Paese, sono circa 25.000 le persone colpite: da qui la necessità di un attento monitoraggio delle manifestazioni premonitorie. Purtroppo, ha rilevante Ferrante, la pandemia ha costretto, tra l’altro, molti a rinunciare ad effettuare visite specialistiche sebbene l’Ospedale San Pio non abbia mai derogato alla offerta dei servizi in questo senso.

La direttrice facente funzioni Maria Grazia Ferrucci ha sottolineato: “Si tratta di una malattia rara, autoimmune. Sono colpite tendenzialmente le donne e in età pediatrica. La diagnosi precoce può essere effettuata grazie alla presenza di reumatologi. Da circa 20 anni abbiamo un ambulatorio dedicato a questa patologia. E” un punto di riferimento. Occorre concentrarsi su questa patologia e poter fare una diagnosi approfondita. Siamo avanti rispetto ad altre realtà reumatologiche”.   

Il direttore Ferrante, aprendo, ha quindi detto: “Anche durante il Covid non abbiamo mai abbandonato le attività ordinarie. Abbiamo salvaguardato determinate patologie facendo trovare risposte ad alcuni pazienti non solo della Campania. Oggi ripartiamo con queste attività ordinarie. Siamo punto di riferimento nel centro sud.  I rianimatori e anestesisti sono spostati per attività chirurgica. Questo è un reparto di eccellenza, unitamente a Potenza. Speriamo di dare sempre risposte adeguate“.   

Il direttore ha poi affrontato l’argomento del Covid e sulla variante Delta ha lanciato un avvertimento: “Il padiglione Santa Teresa non è smantellato seppur siamo Covid free. Non possiamo prevedere nulla, ma se non si vaccineranno i 60enni, e in questo caso è un paziente su tre a farlo, potrebbe essere pericoloso nei mesi dopo l’estate. Occorre coprire quella fascia d popolazione scoperta dalla vaccinazione. La variante Delta può avere un’alta contagiosità ma occorre ora vaccinare questa fascia della popolazione. Potremo avere non più gli 80enni ricoverati ma i 60enni o ancora pazienti giovani in Ospedale”.