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Una sentenza destinata ad alzare ulteriormente il livello dello scontro politico alla Rocca dei Rettori.
Dieci giorni fa, l’11 aprile, il Tribunale di Benevento, seconda sezione civile, in persona del giudice Gerardo Giuliano ha condannato Irpiniambiente al pagamento di 671.770,31 euro in favore della Samte.
Protagoniste della lite, dunque, erano le due società affidatarie della gestione del ciclo dei rifiuti per conto delle Province di Avellino e Benevento. Uno scontro tra “cugine”, insomma. Una vicenda “articolata” e “complessa”, come riconosciuto dal giudice Giuliano.

Ma anche una storia nota. La questione, infatti, è stata al centro di una furiosa polemica politica alla Rocca dei Rettori innescata dal consigliere provinciale del Partito Democratico Giuseppe Ruggiero nel gennaio del 2019, un minuto dopo che il presidente Antonio Di Maria conferiva all’avvocato Nicola Boccalone l’incarico professionale “per lo svolgimento di attività di consulenza per supporto giuscontabile per gli adempimenti, obblighi ed oneri della Provincia per l’attuazione delle disposizioni della Legge Regionale 14/2016 relativamente al ciclo integrato dei rifiuti”.
Per Ruggiero quella nomina non andava fatta perché all’epoca Boccalone (divenuto direttore generale della Provincia nell’ottobre dello stesso anno) era anche amministratore unico proprio di Irpiniambiente.
Una scelta poco condivisibiledichiarava l’esponente Democrat – considerato che il dott.re Nicola Boccalone è amministratore unico di una società, Irpinambiente S.p.a. appunto, che si trova in contenzioso con la Samte per circa cinquecentomila euro, il cui socio unico di quest’ultima è rappresentato dalla Provincia di Benevento, che tramite il suo rappresentante legale, cioè il Presidente, conferisce addirittura un incarico all’amministratore unico di una società che ha inteso intraprendere un giudizio contro una società di cui la Provincia stessa è socia. Saremmo quasi alla follia”.
Da parte sua, il 14 febbraio del 2019, in Consiglio Provinciale, presentando una nota di chiarimento, Boccalone sottolineava che “la vicenda trae origine da fatti verificatisi nel periodo 2014/15, in epoca antecedente all’incarico di Amministratore Unico di Irpiniambiente ricevuto dal sottoscritto nel gennaio del 2016”. Sempre Boccalone, poi, rilevava che “non pochi Comuni della Provincia di Benevento avevano coltivato giudizi dinanzi al Tar Campania tesi ad annullare” la delibera con cui la Rocca, recependo le indicazioni della Samte, aveva rideterminato le tariffe nel 2015, richiedendo un adeguamento per il 2014.

Tanto in pieno spregio del principio della competenza temporale che prevede di deliberare la tariffa nell’anno di riferimento” – evidenziava il futuro Dg. Dunque, per Boccalone, Irpiniambiente era “obbligata a tutelare i propri interessi e ad opporsi alla insolita rideterminazione tariffaria”.
Inutile dire che la risposta non convinceva a pieno Ruggiero: “Essendoci contenziosi in essere, riteniamo opportuno avere consulenti che non siano a capo di società creditrici nei confronti della Provincia di Benevento”.
Tornando a oggi, facile immaginare gli effetti che la sentenza del Tribunale di Benevento produrrà nel dibattito politico alla Rocca dei Rettori.

Solo una settimana fa, alll’indomani della decisione dell’Anac di ritenere inconferibile il mandato di Direttore Generale a Nicola Boccalone, con una nota stampa il Pd interveniva per chiedere il passo indietro del numero uno della Rocca: “La Provincia di Benevento è in stallo a causa della gestione dilettantesca di Di Maria. Difronte ad un quadro del genere, l’unico atto legittimo e dignitoso da parte del Presidente Di Maria può essere solo quello delle dimissioni” – la chiosa della nota stampa firmata dalla delegazione piddina alla Provincia
Questa volta, però, l’offensiva democrat non si esaurirà in una comunicazione pubblica. Nella mattinata di domani, infatti, i tre consiglieri Giuseppe Ruggiero, Giuseppe Di Cerbo e Luca Paglia si recheranno in Prefettura. Al loro fianco ci saranno il deputato Umberto Del Basso De Caro e il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo.

Al centro dell’incontro, ovviamente, l’operato di Di Maria alla Rocca.