- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti
Benevento – “Andremo a Medjugorje e chiederemo il miracolo”. Con un pizzico di ironia il dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Commerciale Alberti, Giovanni Liccardo, descrive l’attuale situazione nella quale si trovano le scuole della città di Benevento in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2020/21 previsto per il prossimo 14 settembre. L’incertezza sul da farsi è grande e la preoccupazione non è da meno. Molti, forse troppi, sono ancora gli interventi di carattere logistico e di acquisto di beni per consentire finalmente la ripresa della didattica in presenza dopo mesi di quella a distanza a causa del Covid-19.
Abbiamo sentito alcuni Dirigenti scolastici ed i loro commenti non sono affatto improntati all’ottimismo. Gli interventi di adeguamento strutturale per la rete scolastica, obbligatori perché siano rispettati i moduli prevenzione di una diffusione del contagio, ancora non si vedono e, per di più, mancano ormai una cinquantina di giorni soltanto al classico squillo della campanella. Quello che desta maggiore preoccupazione è l’ampliamento degli spazi delle scuole, poiché il numero di alunni per aula deve essere ridotto, quindi occorre trovare aule aggiuntive nuove. Bisogna inoltre tener presente anche le esigenze connesse al personale scolastico, nonché alla semplice dotazione delle attrezzature di cui ogni aula deve essere dotata per garantire la parità del diritto allo studio.
 
Gli incontri con gli organi istituzionali preposti ci sono stati in questi giorni (Regione, Provincia e Comuni), ma per il momento si resta alla fase delle sole intenzioni e promesse.
Ne abbiamo parlato di tutto questo con Luigi Mottola, che è il Presidente  dell’Associazione Presidi di Benevento e Preside del Liceo Classico “Giannone” del capoluogo: “dobbiamo solo sperare che vada tutto bene – ha detto – e che il virus si fermi. Siamo in ritardo”. 
“Stiamo lavorando affinché i ragazzi tornino a scuola settembre, ma i lavori da fare sono molti. Gli istituti devono ingegnarsi per trovare spazi per nuove aule, ma nello stesso tempo trovare anche i banchi necessari. Stiamo lavorando agli sdoppiamenti di classe, ma è una situazione che genera preoccupazione e confusione”. 
 
Mottola ha chiarito che gli incontri con gli enti preposti ci sono stati, ma che molti lavori non sono ancora partiti: “E’ una situazione fluida, che però genera in noi più preoccupazione che  tranquillità, provocando un senso di incertezza a tutti i dirigenti scolastici. So che la Provincia (proprietaria degli istituti secondari, ndr) adotterà i fondi europei per far in modo che si facciano questi lavori, ma la situazione è a macchia di leopardo. E ad oggi  molti istituti non potranno garantire la didattica in presenza”. 
C’è lo spazio per garantire la didattica mista e cioé quella in presenza e quella a distanza, ma, ha chiarito Mottola, solo per gli istituti superiori: “penso che per le scuole di primo grado sia praticamente impossibile ipotizzare determinate opzioni”. 
 

Il Presidente dei Dirigenti ritiene che anche il problema dei nuovi banchi non sia di facile risoluzione: “sarà impossibile accontentare ogni istituto”, ha precisato. “Penso che le somme le tireremo a settembre dopo il monitoraggio di ogni Istituto: solo allora si vedrà se i lavori richiesti sono stati eseguiti. Certamente – ha dichiarato – posso ribadire che serviva un coordinamento per effettuare questi lavori in maniera rapida e in sicurezza”.
Il dirigente Liccardo, invece, aspetta risposte da parte degli organi preposti per i lavori da eseguire nel proprio istituto: “Abbiamo fatto delle richieste. Vedremo se gli enti accetteranno. Dobbiamo recuperare degli spazi, ma saranno i tecnici a dirci se sarà tutto possibile. Viviamo un periodo di belle speranze. Noi stiamo pensando di partire l’11 settembre e far andare un gruppo di ragazzi in classe, ma i lavori dovranno essere svolti altrimenti sarà tutto inutile. Faremo i doppi turni a rotazione. Mi auguro che i casi di contagio diminuiranno nelle prossime settimane, ma qui non abbiamo la bacchetta magica”.
Sui banchi singoli Liccardo è stato chiaro: “Lo ritengo un problema superfluo se prima non otterremo nuovi spazi per le aule per far entrare i ragazzi in sicurezza. Certamente, quando sento di poltrone a rotelle che noi peraltro abbiamo già in dotazione, mi viene da sorridere perchè penso che sia tutto inutile. I ragazzi di qualunque fascia di età non penso potranno essere immobili e fermi”. Un altro problema che ha voluto sottolineare Liccardo è stato anche quello di individuare il Soggetto deputato all’acquisto di mascherine: “è una richiesta che sembra banale, ma noi oggi ancora non sappiamo chi debba acquistarle”